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"Rallegratevi, il Signore è vicino"

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(Is 61,1-2.10-11; Sal Lc 1,46; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28)

Siamo inoltrati nel cammino verso il Natale, ormai la meta e vicina, la venuta del Signore si sta realizzando: Cristo nasce nel mio cuore, mi viene a salvare per divenire l’Emmanuele (il Dio-con-noi). Che bello è. Dio che nasce in me. Che meraviglia!

Ecco allora la Liturgia della Parola, in questo tempo di Avvento, presentarci figure molto importanti per meglio capire il senso di quanto stiamo celebrando:

- il profeta Isaia, che lo annuncia

- Giovanni Battista, che lo indica presente

- Maria, che accoglie la Parola nel suo seno.

Proviamo ad immaginare come nella nostra vita possiamo annunciare, indicare, accogliere il Signore Gesù. Forse ti sembrerà difficile e impossibile farlo. Meglio non pensarci sopra. E più facile mettere in azione il motore di ricerca di Internet, forse lì qualcosa di sicuro lo troviamo. Eppure, stavolta se ci crediamo, possiamo diventare noi i protagonisti e autori di un nuovo programma, di un nuovo sito, di una nuova storia. Quello che ci occorre è già messo a nostra disposizione, basta utilizzarlo bene.

1. Per annunciare bisogna innanzitutto riconoscere un’appartenenza. Noi “apparteniamo” a Dio. Lui stesso ci garantisce che tutte le verità che i profeti e Gesù sono venuti ad annunciare sono vere.

Prima grande scoperta: fondamentale verità in cui dobbiamo credere è Gesù, perché solo Lui può garantirci l’autenticità e la gratuità dei doni che è venuto ad offrirci e a condividere con ciascuno di voi.

2. Per indicare qualcuno, prima bisogna conoscerlo.

Non come uno qualsiasi, ma come la cosa più importante e vera della nostra vita.

Infatti la Prima Lettura ci parla della gioia dello sposo (Dio) verso la sua Sposa (l’umanità/ciascuno di noi) e della cura con cui la sposa si adorna di gioielli, proprio perché essa «gioisce ed esulta nel mio Dio» perché: «mi ha rivestito... mi ha avvolto...».

Proviamo a pensare con quanta gioia dovremmo vivere ogni incontro con il Signore, quanto impegno richiede il renderci conto di quanto importante sia vivere con Lui e per Lui.

E la seconda grande scoperta: la gioia, l’amore, la speranza, la bontà, la forza, lo Spirito di Dio: sono dentro di noi!

3. Accogliere Gesù come fece Maria. Questo lo vedremo domenica prossima. Dopo aver accolto l’annuncio dell’angelo e aver creduto che tutto quanto stava per succedere era opera di Dio, Maria ha potuto annunciare con fede: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio, mio Salvatore…».

Terza grande scoperta: Si diventa testimoni dopo aver visto, personalmente, un avvenimento accadere.

Allora che differenza c’è tra Isaia, Giovanni Battista, Maria e ciascuno di noi? Come loro, anche noi siamo protagonisti della storia della salvezza che Dio vuole donare a ciascuno di noi, dalla persona che abbiamo attorno, alle persone che incontriamo e agli eventi che viviamo nell’arco della giornata. Come Giovanni bisogna essere coscienti che solo lo Spirito Santo completa e perfeziona ogni dono di Dio e ogni nostro proposito, solo così possiamo rinascere ogni volta che lo vogliamo nello Spirito, per essere sale e luce della terra. Oggi essere piccoli testimoni, domani diventare profeti di Dio. Amen!

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