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La solennità del Corpus Domini

Commento al vangelo

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Un'antica tradizione russa, per spiegare gli inizi della conversione del popolo russo al cristianesimo, racconta che gli ambasciatori del principe di Kiev, Vladimir, giunti a Costantinopoli, restarono talmente sorpresi e affascinati dalla celebrazione della Messa secondo la liturgia bizantina nella Cattedrale di S. Sofia, da raccontare poi così quell'esperienza: «Non sapevamo se ci trovavamo in cielo o sulla terra, perché sulla terra non si vede alcuno spettacolo di tale bellezza. Noi non possiamo descrivere a parole ciò che abbiamo veduto, solo questo sappiamo: che ivi gli uomini si trovano alla presenza di Dio».

Proviamo a considerare questa possibilità: se ora entrasse in chiesa e si fermasse tra noi uno che viene da un altro mondo e non sa cosa stiamo facendo, si accorgerebbe che tra noi c'è un Altro? Potrebbe leggere sul nostro volto, capire dal nostro modo di essere che ci troviamo di fronte a Colui che è tutto per noi, che ha dato la vita per noi? Abbiamo il senso della presenza di Dio? Ci rendiamo conto che l'Eucarestia è Gesù vivo e presente? Tutte le pietre di questa chiesa sono disposte in modo che il centro, non geometrico, ma reale, sia l'altare e il tabernacolo; ma il centro dei nostri cuori e delle nostre menti qual è?

“Abbi sempre Dio davanti agli occhi e tutto si trasfigura nella certezza della Sua presenza”. Da cosa si vede che è vivo in noi il senso della Sua presenza?

Dalla capacità di far silenzio…con la voce, ma soprattutto con le parole. Quanto male fanno le parole quando sono mosse da sentimenti di protagonismo, gelosia, invidia…!

Ricordiamoci che parlare male del fratello vuol dire metterlo in cattiva luce, vuol dire compromettere la sua reputazione e lasciarlo in balìa della chiacchiera. Cerchiamo, allora, di non giudicare e di cogliere ciò che di buono c’è in ogni persona.

Carissimi, ricordiamoci che Dio guarda nel profondo del nostro cuore. Ci basta, infatti, sapere che Lui è in mezzo a noi, che non ci abbandona mai, che vuole farci partecipare alla Comunione con Lui, essere nutriti di Lui, pane di vita.

Dio ci dona se stesso e noi restiamo immobili di fronte all'Onnipotente che si fa pane per noi?

Il Santo Curato d'Ars, Giovanni Maria Vianney, nel celebrare la Messa, talvolta si doveva fermare perché le lacrime gli scendevano sul volto. Diceva: «Tutte le buone opere riunite non valgono il sacrificio della Messa, perché queste sono opere degli uomini mentre la S. Messa è opera di Dio. Il martirio non è nulla a paragone: esso è il sacrificio che l'uomo fa’ a Dio della sua vita; la Messa invece è il sacrificio che Dio fa per l'uomo del Suo corpo e del Suo sangue». Il mistero dell'Incarnazione di Dio, cominciato il giorno dell’Annunciazione a Maria, non è finito con l'Ascensione, ma continua in modo nuovo nell'Eucarestia! “lo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo…Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”. L’Eucarestia è proprio questo: è Gesù vivo e presente ora in noi. Amen

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