Si rinnova, come accade ogni 1 maggio, la Festa del Majo a San Giovanni Lipioni.
E' una festa tra sacro e profano che ha origini antiche risalenti al II/III secolo dell'epoca volgare le cui radici affondano in parte in un rito sannita legato al culto della dea Maja invocata per assicurare agli uomini abbondanza, fortuna e fertilità alle donne e in parte nel rito del Verde Giorgio di matrice slavo-balcanica.
La preparazione comincia il 30 aprile quando la popolazione raccoglie nei boschi circostanti i ciclamini che, assemblati in piccolo mazzetti, andranno ad adornare di profumo e colore la croce di legno, circondata da un cerchio, il Majo, che il 1 maggio al mattino viene portato in processione dalla cappella di San Giovanni e Santa Liberata alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e che al pomeriggio attraversa tutto il paese, casa per casa, per benedire e augurare buona fortuna alle famiglie sangiovannesi. Il giro del Majo è accompagnato da stornelli dedicati ad ogni famiglia, dalla banda con la sua musica allegra e da tutti coloro che seguono il simbolo della festa. Le famiglie che ricevono la benedizione offrono dolci, salumi, vino e ogni prelibatezza ai partecipanti.
E' una festa che richiama a raccolta molti turisti, di centri vicini e lontani e che vede proprio nella partecipazione popolare la sua più bella espressione. E' bene però ricordare anche delle regole che la caratterizzano: il Majo apre sempre il corteo e nessuno pùò prendere nulla di ciò che le famiglie offrono se prima non c'è stato lo stornello augurale che recita così: e venghe, venghe Maj' e venghe di bonanne!
Buon Majo a tutti!