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In processione ogni 25 anni: la Statua di San Giuseppe per le vie di Vasto

Nell'anno giubilare il rito religioso con 'cuore' la Concattedrale al centro della città

redazione
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Ripetuta nella serata di mercoledì 19 marzo la storica Processione con la Statua di San Giuseppe che si tiene in occasione dell'Anno Giubilare, ogni 25 anni.
 
Prima dell'uscita dalla Concattedrale al centro della città, Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, aveva presieduto la solenne celebrazione eucaristica durante la quale è stato amministrato il sacramento della Cresima ad alcuni giovani della locale comunità.
 
Presenti alla Processione le Confraternite cittadine, autorità civili e militari, il Gruppo di Vasto dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, associazioni e gruppi religiosi oltre a numerosi fedeli. 
 
 
Don Luca Corazzari, parroco di San Giuseppe, così aveva presentato la sentita ricorrenza festiva.
 
 
“Carissimi, l’anno 2025 è un anno speciale non solo per la grazia di vivere un anno giubilare, di cui la nostra Concattedrale è una delle sedi, ma come da antica tradizione potremo scendere la Statua di San Giuseppe dalla nicchia centrale dell’abside della Chiesa per riportarla finalmente in processione. Sarà un momento di grande emozione poter vivere questo evento straordinario con tutti voi, per me lo sarà ancora di più essendo la prima volta che potrò accompagnare il Patrono della nostra parrocchia per le strade del centro storico di Vasto dopo 25 anni. Dato il momento certamente raro, ho deciso di far rimanere la statua esposta alla venerazione di tutti per l’intero anno giubilare, così da poterla ammirare più da vicino anche in tutta la sua bellezza artistica. Inoltre scrivo questa breve lettera per comunicarvi che mercoledì 19 insieme al nostro Arcivescovo S. E. Mons. Bruno Forte alle ore 18 celebreremo la Santa Messa per tutti i papà, per quelli saliti in cielo e per quelli che in terra ogni giorno cercano di non far mancare nulla ai propri cari, e senza dimenticare tutti quei papà impossibilitati a prendersi cura della propria famiglia perché malati.
 
Una particolare preghiera va pure a coloro che per vari motivi sono rimasti soli, abbandonati e dimenticati a volte anche dai loro familiari, e per quelli invece per le varie circostanze della vita la loro famiglia l’hanno dovuta lasciare, portati a vivere lontani da casa, in cerca di un mondo più vivibile per i loro cari.
 
Il contesto culturale e sociale in cui stiamo vivendo dove tanti giovani si sentono in difficolta e insicuri nel guardare il loro futuro, mi porta a rivolgere una particolare preghiera a favore di quei uomini timorosi di diventare genitori e di prendere con sé gli impegni e le responsabilità di una vita donata e accolta, affinché non si chiudano nella paura e nell’egoismo ma, guardando la figura di San Giuseppe, sappiano aprirsi con speranza e fiducia nella costruzione di un mondo migliore. Un pensiero e una preghiera va soprattutto a quei papà presi da sentimenti di profondo dolore e smarrimento per la perdita di un figlio/a, perché non si lascino consumare dallo sconforto e dalla ricerca di una risposta mai esaustiva, ma abbiano la forza di continuare a riporre la loro speranza in un Dio che ha vinto la morte.
 
Tutti loro e tutti voi porteremo nella celebrazione della Santa Messa di mercoledì 19 sera, supplicando il papà terreno di Gesù San Giuseppe, custode della Chiesa, affinché con il suo amore paterno protegga sempre tutte le vostre famiglie da ogni male, e dando ad ognuno la forza di guardare la propria vita con lo sguardo rivolto a Colui che tutto può. A tutti - conclude Don Luca - auguro una Santa festa di San Giuseppe".
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