Con trignonet faremo un viaggio storico-culturale tra tutti i comuni del Medio Vastese. Ognuno di essi rappresenta un piccolo centro dove tutti (o quasi) si conoscono e tutto è a dimensione d’uomo. L’identità della persona è associata al soprannome della famiglia di origine. Spesso i tempi sono molto più dilatati e c’è ancora tempo per prendersi un caffè o fare una partita a carte con un amico. Nella maggior parte dei casi, possono vantare una storia abbastanza remota in quanto una volta le popolazioni si stanziavano verso l’interno per evitare attacchi dal mare.
A volte non serve andare chissà dove per cercare delle bellezze inesplorate. Tante meraviglie sono a portata di mano e basta solo saper guardare con gli occhi del cuore per percepire delle meraviglie inaspettate.
Ecco la seconda tappa di questo viaggio, San Buono.
San Buono sorge su una collina del sub Appennino frentano, sul versante sinistro del fiume Treste, tributario del Fiume Trigno. Anticamente denominato SANCTI BONI, o CASTRUM BONUM successivamente Sancto Bono ed infine San Buono.
Fa parte della Comunità montana Medio Vastese e attualmente e conta 991 abitanti.
Estremamente incerte risultano le origini del paese: scarsamente credibili, perché non documentate, sono le notizie che vogliono il primo insediamento risalente al IV o V secolo. L’origine del villaggio, fondato dai cittadini del Municipio Romano della località attualmente denominata “San Pietro”, risale, con molta propabilità, al VI secolo d.C.
Il Castum invece ha origine nel X secolo d.C. Il Castello, di cui rimangono soltanto testimonianze scritte perché assorbito interamente dalla Chiesa di San Lorenzo Martire e dal palazzo Signorile dei Caracciolo, fu eretto durante il X secolo dai Marchesi e Conti di Chieti Fu feudo dei conti “di Sangro” e successivamente passò, per via dotale, ai Caracciolo che fecero di San Buono il centro del loro vasto dominio, contribuendo allo sviluppo urbanistico e demografico del paese specie nel XVI e XVII secolo.
I resti di un importante santuario italico sono venuti recentemente alla luce in località Fonte S. Nicola. Altro santuario italico sorgeva in località Vusco – Pantano dove sarebbe stato recuperato un bronzetto raffigurante Ercole. Nel territorio dell’attuale comune di San Buono esistevano tuttavia altri abitati di età medievale: in contrada Moro sorgeva infatti un borgo turrito, forse sul sito di un centro più antico tradito dalla presenza “di pezzi di tegoloni e di vasi arcaici” oltre che dal rinvenimento di “un frammento di vaso massiccio di bronzo, e di un mattone con bollo rettangolare, le cui lettere a rilievo dicono: TARAVI.”
Sappiamo poi di un insediamento alto-medievale in località Castellaro, ove sono state scoperte alcune tombe a cassa antropomorfa dalle quali sono stati recuperati pochi frammenti ceramici ed una fibbia in bronzo ad anello, decorata ad occhi di dado, databile tra il VI e l’VIII sec. Il territorio di San Buono ha conosciuto però anche una frequentazione di epoca assai più antica in località Fonte San Nicola, sulle pendici di Monte Sorbo, nella zona di confine con quella del comune di Carpineto Sinello, ove sono venuti alla luce materiali dell’Età del Ferro: un frammento di fibula di bronzo con arco a ponte formato da tre elementi e disco ellittico con dentino d’arresto dell’ardiglione sulla faccia superiore, la cui cronologia non può discendere oltre il IX sec. a.C., ed una fibula cruciforme a quattro spirali, anch’essa in bronzo, databile nell’VIII sec. a.C.
La bellissima Chiesa parrocchiale di S. Lorenzo Martire che risale al XII secolo, ha avuto il suo completamento con la erezione della maestosa facciata in stile romantico eseguita, dal 1958 al 1960. Ha un'estensione di m 21 x 10,70: cioè mq. 224,70. la chiesa è a croce latina, ricca di stucchi del Fagnani, su disegno dell'Ing. Castelli, con pitture di Ferdinando Palmerio di Guardiagrele. Misura m. 10,70 di larghezza e m. 29 di lunghezza fino al presbiterio.
Ha un tiburio alto metri 21, ricchissimo di stucchi con quattro occhi a croce, con rosone centrale e cinque file di cassettoni, che decrescono andando verso il centro della volta. Ricca di tantissime opere d'arte di cui, un organo di rilevante valore artistico a mantice del XVII sec dei F.ill D'Onofrio, un battistero e un'artistica acquasantiera del 1900, i Quattro Evangelisti, la Nascita di Gesù Cristo, la Fuga in Egitto e il Battesimo di Nostro Signore: il primo sulle quattro vele del tibulio e gli altri tre affreschi lungo la volta del tempio.
La cripta, dove si conserva l'intero corpo del Martire San Buono, patrono della nostra cittadina che porta il suo nome, misura m. 10 x 8, gli affreschi sono dello stesso Palmerio (le figure), mentre l'indoratura e le decorazioni sono di Pavone. Il bel campanile della Chiesa di San Lorenzo Martire si eleva all'altezza di oltre 40 metri sul lato sinistro del portale della cripta di San Buono prospicente la Piazza principale "Celestino Cupaiolo". E' fornito di quattro campane, di cui la maggiore pesa 13 q.li e di un orologio di proprietà della parrocchia.
Le campane sono tutte benedette e in una di essa sono scolpiti, ai lati, i nomi dei 25 caduti della prima guerra mondiale (1915-18), sotto la dicitura: "Canti il tuo squillo Gloria a Dio Eterna ai nostri gloriosi Caduti nella guerra di redenzione 1915-18"
Merita una visita il Lavatoio pubblico, costruito intorno al XVI secolo su una sorgente naturale denominata “Fontana Vecchia”. Realizzata in pietra scolpita a mano, un tempo costituiva il luogo più vivace del paese, di giorno con le donne che lavavano i panni, la sera con i contadini che rientravano dai campi per abbeverare gli animali.
Fonti: Comune di San Buono, Trignosinelloturismo
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