Non poteva chiedere di più Lorenzo Peschetola alla sua prima stagione con la maglia dell’Inter, anzi. Il baby talento di Cupello, protagonista di un’annata esaltante insieme a tutti i suoi compagni di squadra, giovedì ha vinto lo scudetto di categoria con la squadra nerazzurra, che in finale ha surclassato la Juventus per 5-0.
Una partita senza storia quella disputata allo stadio "Benelli" di Ravenna, dove l’Inter di Annoni si è sbarazzata dei rivali bianconeri con un pokerissimo e si è laureata campione d'Italia per la nona volta. Le reti sono state realizzate da Benedetti (doppietta), Gnonto, Zanotti e Ballabio. Peschetola, che indossava la maglia n.18, è entrato a partita in corso, subentrando al minuto 33 al n.10 Gnonto.
Peschetola può così orgogliosamente cucirsi il tricolore sul petto. Una stagione 2017/18 decisamente da incorniciare per il cupellese, che nella scorsa estate l’Inter ha acquistato dal Pescara a titolo definitivo. Per ora sono state spese soltanto parole al miele per il calciatore nato nel 2003, definito da mister Annoni "un classico giocatore dotato di inventiva calcistica. Fisicamente deve ancora crescere, perché anche a livello di muscolatura rispetto ad altri suoi coetanei sotto questo aspetto è ancora un po’ indietro. Ha un buon dribbling ed è dotato di un bel piede mancino, ma dovrà migliorare con il destro”.
Così in una puntata di “Let me introduce you”, trasmissione di Inter Tv, si descriveva lo stesso Peschetola: “Sono un esterno destro, mancino, ed in questo ultimo periodo sto giocando da trequartista. Nasco come terzino ma poi col passare del tempo sono diventato esterno. Per interpretare al meglio il ruolo sto imparando a giocare dietro le punte. Perisic il mio preferito, ha come caratteristiche dribbling e velocità e lo ammiro molto. L’Inter dà molto ai giovani come settore giovanile e spero di poter dare tutto con questa maglia. Per diventare calciatore credo sia molto importante avere la testa, perché i ragazzi che non ce l’hanno non andranno da nessuna parte, non solo nella carriera ma in generale nella propria vita”. Le premesse per diventare un campione, a quanto pare, ci sono tutte: che quello di giovedì sia il primo trionfo di una carriera costellata di successi.