Si è svolto ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Roccaspinalveti, un evento di musica e riflessioni dal titolo "Elevazione a Maria". Buona la partecipazione di pubblico.
L'evento è stato organizzato dalla prof.ssa Marzia Tufo, docente di religione a Roccaspinalveti e ideatrice della manifestazione, in collaborazione con il parroco del paese don Angelo Di Rito e con la prof.ssa Lina Piccirilli, docente di lettere nello stesso istituto. Il concerto d'organo e flauto traverso è stato intervallato dalla lettura di passi, spunti e riflessioni da parte degli studenti delle scuole del paese.
Si sono esibiti in brani di musica sacra barocca, tra cui esecuzioni da Schubert e Bach, i maestri Antonio Fernando Pirozzolo, padre francescano già docente presso il Conservatorio Statale di Musica di Benevento e organista per oltre un trentennio presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie di Benevento, e prof.ssa Maria Argentieri, docente di musica diplomata in flauto presso il Conservatorio Luisa d'Annunzio di Pescara.
Il parroco don Angelo Di Rito ha ringraziato gli ospiti e i partecipanti, rimarcando la bellezza della musica e delle parole, soprattutto in chiave di riflessione spirituale per ciascuno e per la comunità. In conclusione ringraziamenti e auguri di buone festività da parte dei maestri.
Protagonista del concerto è stato l'organo a canne intagliato e dorato posto nella cantoria della parrocchiale. Lo strumento oggi anonimo è stato costruito probabilmente nella seconda metà del XVIII sec. da artigiani della zona. La particolarità sta nel prospetto tripartito dalle quattro canne maggiori che simulano delle colonne, con tanto di capitelli corinzi.
Lo strumento è stato restaurato nel 2011 dalla ditta Inzoli di Crema con un finanziamento offerto dall'allora Fondazione Carichieti. Il materiale fonico è costituito da un totale di 292 canne distribuite su nove registri (principale, ottava, voce umana, flauto in XII, quintadecima, decimanona, vigesimaseconda, vigesimasesta e vigesimanona, più il tiratutti). Alla sinistra della tastiera, da uno sportellino, si accede a due "zampogne" che simulano una nota fissa, accessori tipici degli strumenti settecenteschi di area abruzzese e molisana.