SCHIAVI D'ABRUZZO - Domenica 17 agosto a Schiavi d'Abruzzo ci sarà un importante incontro e dibattito culturale dal tema Tutta colpa del Sud?, con la presenza del giornalista e scrittore Pino Aprile e del professor Emanuele Felice. Da differenti prospettive, gli autori discuteranno origini, conseguenze e responsabili del ritardo economico, culturale e sociale del Sud. Un tema, purtroppo, ancora molto (troppo) attuale.
L’evento, di grande spessore culturale, è promosso dal Centro Studi Alto Vastese e valle del Trigno e dalla locale sezione dell‘Archeoclub, con il patrocinio del Comune di Schiavi di Abruzzo. Moderatrice del dibattito sarà Nicoletta Radatta, vicepresidente del Centro Studi Alto Vastese.
L’appuntamento è alle ore 17:30 presso la Sala Comunale di Schiavi d’Abruzzo, in via Circonvallazione.
Presso i locali del Convegno, per l’occasione, sarà possibile visitare la mostra dal tema: Il Brigantaggio postunitario nel Sud Italia e nel Vastese di Maurizio Petti. La mostra tratta del brigantaggio postunitario, ricostruendo, attraverso un ricco apparato iconografico e schede monografiche, storie di famosi briganti e la diffusione del fenomeno nelle varie aree delle regioni meridionali, con particolare approfondimento sull’Abruzzo.
I PROTAGONISTI DEL CONVEGNO
PINO APRILE, affermato giornalista e scrittore, è autore di vari saggi tra cui Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero Meridionali, acclamato bestseller che ha venduto oltre 250.000 copie. In Terroni, Pino Aprile ha proposto una lettura personale su come è nata e si è evoluta la situazione socio-economica del Meridione, divenendo problema nazionale. Il libro propone una lettura generale del Meridionalismo e del Meridione, dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Nel 2011 ha pubblicato Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l’Italia e nel 2012 Mai più terroni. La fine della questione meridionale, considerati il seguito di Terroni. Nel 2013 ha pubblicato Il Sud Puzza. Storia di vergogna e d’orgolio, che racconta i disastri ecologici che funestano il Sud e le storie di protesta e riscatto dei nuovi 'eroi' che lottano contro le mafie. Come don Maurizio Patriciello, che il 13 agosto è stato a Torrebruna, ospite d’onore della 13esima edizione della Festa della Montagna.
EMANUELE FELICE, insegna Storia economica nell’Università Autonoma di Barcellona. Ha pubblicato numerosi studi scientifici e ricerche in varie lingue. Nel 2007 ha pubblicato Divari regionali e intervento pubblico. Per una rilettura dello sviluppo in Italia. Nel 2014 ha pubblicato il saggio di storia economica Perché il Sud è rimasto indietro, edito da Il Mulino nella collana Contemporanea. Il saggio ha ricevuto un’ottima accoglienza ed è stato recensito dalle princiapali testate gionalistiche di livello nazionale. Secondo la tesi sostenuta da Emanuele Felice «I meridionali sono privati non soltanto della libertà : la libertà di poter decidere del proprio destino, che solo un reddito decente, una buona istruzione, la fruizione di diritti collettivi e personali consentono. Sono privati anche della verità , quella di poter capire perché sono a questo punto, quali le ragioni, le eventuali colpe e di chi». L’attuale divario Nord/Sud ha avuto - nella storia - diverse spiegazioni. Alcune parlano addirittura di una diversità genetica dei meridionali, o risalgono alla monarchia normanna; altre puntano il dito contro il Nord colpevole di aver sfruttato un Sud che prima dell’Unità sarebbe stato florido e avanzato; o chiamano in causa una sfavorevole collocazione geografica. Secondo Felice, sono state le classi dirigenti meridionali a ritardare lo sviluppo, dirottando le risorse verso la rendita più che verso gli usi produttivi. Al Sud occorre dunque modificare la società , spezzando le catene socio-istituzionali che la condannano all’arretratezza.