Riceviamo e pubblichiamo
Come ha detto Gianni nella sua nota sulle convenzioni ‘siamo stati impegnati in una tappa del Giro d’Italia molto difficile, piena di tornanti’ e partiti secondi nei salotti di media e tv. Il risultato del Vastese per Gianni Cuperlo, considerando il resto della provincia di Chieti e dell’Abruzzo, è sorprendente, abbastanza clamoroso.
Hanno dipinto queste primarie come ”un plebiscito”, come una ”strada asfaltata” per Renzi, e invece il 42% o giù di lì di questo partito a livello nazionale ha scelto un’impostazione diversa, di investire in una piattaforma di rilancio del PD su valori di una sinistra che guarda al futuro e al cambiamento di questo Paese.
Nel vastese queste idee di dignità e bellezza del PD sono ancora maggioritarie e appassionanti e rappresentano oltre il 55% degli iscritti. Un dato su tutti: su 56 delegati alla convenzione provinciale per Cuperlo 24 sono del Vastese.
Ora lavoriamo a primarie molto partecipate, che rifletteranno questo primo passaggio, perché il popolo degli iscritti non è una specie antropologica diversa dagli elettori del Partito Democratico, che voteranno l’8 dicembre.
La partita da qui all’8 dicembre, è davvero aperta e potrà riservare delle sorprese a livello nazionale e può dare una conferma identitaria sul territorio.
Quanto sta accadendo, dà la misura di un partito vivo e vitale: quando si fa un congresso si discute e ci si divide anche, ma un partito che discute è più forte.
Quando il sindaco parla di una sinistra distrutta non riflette la realtà.
Il vastese vuole contribuire a una ricostruzione sociale e ad un risanamento politico con Cuperlo Segretario, e principalmente con un PD che sia partito e non occasione personale.