Qualcuno nella Storia rimarcò la differenza tra chi pensa alle prossime elezioni e chi pensa alle prossime generazioni. Premessi i diversi livelli storici e la differente scala delle situazioni, la riflessione a seconda delle fonti viene assegnata a De Gasperi, Churchill o al teologo statunitense Clarke, l’iniziativa politica partita da Casalbordino traccia un solco non molto dissimile. Promotrice la vicesindaca Carla Zinni che, mentre moltissimi si sono tuffati esclusivamente nella contesta pre-elettorale, ritiene “doveroso rivolgere fin d’ora un appello, da Amministratore comunale, a tutti coloro i quali sono impegnati in prima persona in questa tornata elettorale”.
“Come amministratori di questo territorio ci troviamo, al pari dei nostri Colleghi del sud, del nord e del centro, ad ascoltare e a dover gestire quotidianamente i problemi, grandi e piccoli, della gente, dei cittadini che sempre più spesso vedono nei Sindaci, negli Assessori e nei Consiglieri comunali gli unici referenti, i soli con i quali poter dialogare e dai quali si aspettano soluzioni concrete, fatti e non parole” evidenzia l’amministratrice casalese che ricorda come “troppo spesso” gli amministratori locali si ritrovano “da soli ad affrontare le istanze della gente, dovendo contare solo sulle nostre forze e sulle poche, pochissime, risorse che il Governo centrale ci mette a disposizione”. Una situazione in cui gli amministratori comunali sono chiamati “a rispondere ai cittadini, che ogni cinque anni, come è giusto che sia, ci giudicheranno, scrivendo o meno il nostro nome e cognome sulla scheda elettorale, valutando il nostro operato, l’impegno, la capacità o meno di dare risposte appropriate” di fronte ai tanti problemi che i cittadini si trovano ad affrontano e che “gravano soprattutto sui Comuni”. Nella lettera aperta Zinni ne elenca alcuni – “l’aumento dell’energia elettrica, l’aumento del gas, l’aumento del carburante” – che possono diventare “un fardello insostenibile per molte famiglie che spesso non riescono ad onorare le consistenti bollette” e “un peso enorme per i Comuni che vedono aumentare a dismisura le spese senza alcun sostegno da parte delle altre Istituzioni”. Tale dinamica, si sottolinea nella missiva, comporta un “aumento di spese che purtroppo si traduce in una diminuzione dei servizi di cui ancora una volta saranno ritenuti responsabili i Sindaci, gli Assessori e i Consiglieri comunali, i più vicini ai cittadini e ai quali i cittadini chiederanno conto”.
Carla Zinni nella lettera torna su un punto da lei già affrontato nei mesi scorsi, in occasione della presentazione di progetti finanziati con i fondi del PNRR: “la sfida che i Comuni hanno raccolto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza diventa difficile, quando dentro gli enti locali mancano risorse e persone da poter impiegare nelle varie fasi delle attività progettuali volte all’ottenimento dei finanziamenti”.
La testimonianza delle difficoltà e della vita quotidiana da amministratrice locale ha spinto la vicesindaca casalese ad un appello “per poter continuare ad onorare il nostro mandato nel migliore dei modi che mi sento di dover richiamare oggi, alla vigilia di un appuntamento così importante, forse epocale per tutto quello che significa e comporta, l’attenzione di tutti coloro che avranno l’onore ma anche l’onere di rappresentarci, affinché ricordino sempre che l’avamposto dello Stato, il baluardo delle Istituzioni è e rimarrà sempre il Comune, e gli interlocutori diretti dei cittadini saranno sempre, per forza di cose, i Sindaci, gli Assessori e i Consiglieri comunali”. Ragioni di fronte le quali, immediatamente dopo la conclusione della consultazione elettorale, “si dovrà lavorare tutti insieme affinché lo Stato sia presente, attento e impegnato nel risolvere i problemi dei cittadini, attraverso noi amministratori locali che non possiamo e non dobbiamo essere abbandonati a noi stessi”. Perché, la riflessione e monito con cui conclude la lettera aperta la vicesindaca di Casalbordino Carla Zinni, “se si spezza il filo tra Comuni e Governo, il Paese non regge più” e “l’Italia, come un palazzo, si poggia sulle fondamenta, e le fondamenta del nostro Stivale, sono proprio i Comuni. Siamo noi Amministratori”.