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"sorriso al tramonto"

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Di Rodrigo Cieri ho letto tutto: poesie, racconti, autobiografie e, persino, le delibere. L' ho sempre fatto da amico, ma anche da studioso delle micro comunità. E Rodrigo che di una micro comunità (Celenza sul Trigno) è stato attore sociale longevo, importante ed eclettico mi è stato molto utile a comprendere le dinamiche di relazione che si generano nelle comunità locali.

È dunque una fortuna che Cieri scriva e non importa se si tratti di poesia in lingua o in vernacolo, di prosa o di racconti più o meno romanzati. Anzi, più mette in versi il suo vissuto e meglio è per noi. Che attraverso di lui comprendiamo il rapporto dei cittadini col potere, con gli emigrati, con la storia locale, con la famiglia, con gli amori vecchi e nuovi. Per questo, dunque, ho accettato con entusiasmo il suo ultimo "sorriso al tramonto" stampato nel maggio '22.

Se, come dice la scrittrice Pina Sozio, che ha curato la prefazione, per tramonto si intende l' ultima parte della vita, fa bene Rodrigo a sorridere, avendo avuto un' esistenza lunga e serena. Con una bella famiglia. Con una bella carriera  scolastico professionale. Con due mandati da sindaco ed innumerevoli incarichi politici. Con la entusiastica fondazione e partecipazione a tutte le attività culturali, teatrali, musicali e danzanti che si siano fatte a Celenza nell' ultimo mezzo secolo.

Anche in questo libro troviamo o ritroviamo il Rodrigo poeta e scrittore che declama il potere quando diventa strapotere, il vecchietto che colora la piazza, il cognato che è un fratello, il fratello che subisce angherie, l' emigrante che torna e che non doveva partire. Ma soprattutto ritroviamo Celenza, l' ombelico del mondo. Il posto che si ama anche quando "la vocazione a litigare" diventa maggioritaria. Il posto verso il quale salgono in macchina innamorati Roberto e Francesca. Il posto nel quale gli ingrati fanno partire querele. Il posto, un posto uguale a tanti altri posti, che affondano in storie antiche, custodite nelle memorie e trasmesse di padre in figlio, come quella in cui l'annegamento del bisnonno nel fiume Trigno viene annunciato dal cavallo che torna a casa solo. 

Un posto, Celenza, che senza Rodrigo sarebbe stato diverso. Ma anche Rodrigo senza Celenza non sarebbe stato quel che è. O forse sarebbe stato un numero, un semplice cittadino. Mentre il celenzano Rodrigo Cieri è stato un homo civicus. E per questo può sorridere...anche al tramonto

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