Cambia l’immagine della Regione Abruzzo: lo stemma ha subito un restyling. Al suo interno è stato inserito il Guerriero di Capestrano, come simbolo unitario dell’intera Regione. Conseguentemente, muterà anche il Gonfalone, strumento di rappresentanza in eventi ufficiali dell’ente regionale.
Le novità sono inserite nel progetto di legge sullo Stemma e sul Gonfalone della Regione approvato all’unanimità dal Consiglio regionale. Con la nuova legge regionale, il Guerriero viene posto in uno scudo sannitico interzato in sbarra d’argento che riporta gli attuali colori dello stemma regionale: il bianco, ad indicare le cime innevate del Gran Sasso, della Maiella, del Sirente, del Velino e dei contrafforti appenninici, il verde dei boschi e delle colline e l’azzurro del mare Adriatico.
L'obiettivo della Regione Abruzzo è stato quello di soddisfare l'esigenza di rappresentare unitariamente e simbolicamente ma soprattutto nella storia, l'intera regione. E’ stato scelto un personaggio storico artistico simbolico rappresentato dal Guerriero di Capestrano che costituisce uno dei più importanti e significativi monumenti delle antiche culture italiche e che si collega al rituale della 'devotio' secondo cui un guerriero nell'imminenza della battaglia, si offriva agli dei inferi, quale vittima propiziatoria per la vittoria della sua gente e se poi era risparmiato nel combattimento, veniva scolpita una statua che era inumata in sostituzione del designato.
La statua del principe guerriero del IV secolo A.C. fu ritrovata nel 1934 nella piana di Capestrano, e rappresenta il reperto archeologico più importante per la conoscenza delle genti italiche preromane. L’opera è conservata, dal 1959, a Chieti nel Museo Archeologico Nazionale, nella nuova sala permanente creata appositamente dallo scultore Mimmo Paladino per ospitare la scultura.