“Questa piazza è un segno”. Esordisce così Antonio Boschetti, uno dei cinque che ha parlato a sostegno di Fabio Travaglini nel comizio di Piazza Papa Giovanni ieri 27 maggio. In effetti la piazza è piena e carica di entusiasmo, ma non è una novità di questo (secondo) comizio. Lo stesso clima si era respirato nel primo comizio fatto dal solo candidato sindaco domenica 8.
Dunque più che la piazza ad essere un segno è il palco, che ospita oltre a Travaglini (di centro, da sempre) e allo stesso Boschetti (democratico) anche Gabriella D’ Angelo (socialista), Marina Tristani (civica), Clementina De Virgiliis (della destra sociale) e Valfrido Adorante (di sinistra).
Ovvero due sessantenni, un cinquantenne, due quarantenni ed un trentenne. Tra femmine e tre maschi. Cinque professionisti ed un pensionato. Tre avvocati, due manager ed un sindacalista, che ha passato la sua vita lavorativa alla Denso. Insomma sei persone che più diverse, forse, non si può. Eppure “onorati” (il termine lo usa Adorante) di stare insieme su quel palco al cospetto di una piazza altrettanto eterogenea, dove trovi da Mariotti (Arnaldo) e Fioravante D’ Acciaro a Fabio Raspa, Tonino Marcello e Nichi Argirò.
E ALLORA LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: che ci fanno sullo stesso palco costoro? Sono forse impazziti Clementina e Valfrido, a sessant’anni suonati, dopo due vite specchiate nei rispettivi campi, ora che sono diventati nonni? Non sembrano né istintivi e né folgorati da colpi di sole (anche perché non siamo ancora in piena estate) e men che meno lo sembra un politico come Boschetti o le due eleganti quarantenni, Gabriella e Marina.
E allora che ci fanno 'sti sei sullo stesso palco ? Che ci fanno tutti gli altri “eterogeni” sotto a spellarsi le mani? Senz’altro l’elemento coesivo è Fabio Travaglini, perché sa ascoltare e sa unire i diversi. Oramai è chiaro come il sole, che sembra non tramontare in questo venerdì di primavera. Ma c’è dell’atro, c’è senz’altro dell’altro se, come elenca lo stesso Travaglini, un ex consigliere regionale, due ex assessori provinciali, due ex assessori comunali, un ex capo dell’opposizione agli albori del centrodestra stanno facendo insieme questa battaglia.
Travaglini dice che tutto questo testimonia “il fallimento del centrodestra” e ci mette il carico, lui che è generalmente moderato: “San Salvo ha perso un consigliere all’ Arap Servizi, ha perso un consigliere alla Provincia, ha perso un consigliere alla Regione”, cosa che deve aver fatto riflettere i tanti del centrodestra che si sono candidati contro o che comunque non voteranno la De Nicolis.
E – sempre Travaglini, con Boschetti che lo precede – chiede dove sarebbe la buona Amministrazione degli uscenti se in 10 anni: non hanno dato forza ed unità alla Polizia locale, non hanno sistemato il parcheggio di Via Montegrappa e né il teatro comunale, hanno lasciato desertificare il centro storico e non hanno fatto il piano regolatore (anche se ora stanno presentando i relativi piani: ora a quindici giorni dal voto), hanno previsto una sistemazione del lungomare per 500 metri contro due chilometri (forse perché vogliono far “digerire” il muro di Berlino fatto sul lungomare, anzi sulla battigia) e hanno fatto del sociale, del Comune e dello Sportello unico l’avamposto del clientelismo (“Basta vedere i candidati”) ???
Saranno sufficienti questa eterogeneità e queste criticità (oramai palesate dai politici) per far scattare l’agognato cambiamento? Capiremo nei prossimi giorni se questi convincimenti della maggioranza dei politici diventerà il convincimento della maggioranza dei cittadini