La prima edizione del libro Antonio Cieri Celenza attraverso i suoi personaggi, pubblicato ad agosto del 2014, ha riscosso un lusinghiero successo e gradimento da parte di cittadini celenzani, residenti e non, e appassionati di storia locale, anche per la originalità della impostazione. Il primo gradimento si è riscontrato alla presentazione del libro, il 13 settembre 2014, nella sede della Rsa di Celenza, organizzata dalla Associazione “Senectuti Reverentia” con relazioni e interventi di personalità culturali e politiche di notevole spessore: professori
Francesco Mugoni e don Antonio Bevilacqua, avvocato Pierpaolo Andreoni, sindaco di Vasto Luciano Lapenna, presidente commissione Sanità Regione Abruzzo Mario Olivieri e assessore regionale Bilancio e Sanità Silvio Paolucci. Il giornalista Orazio Di Stefano ha moderato l’evento.
Infaticabile e appassionato ricercatore Antonio Cieri non poteva fermarsi e, infatti, ha continuato, sempre meticoloso e con la cura dei particolari e dei dettagli, offre ai lettori e appassionati una edizione aggiornata con l’aggiunta di sedici personaggi, di cui due primi cittadini e due religiosi. Infatti la sua è una storia civica, religiosa e culturale.
Questa volta, in alcuni casi, si è avvalso della collaborazione preziosa di Maurizio Donatone, di origini celenzane, che vive a Mortano (BO) che, appassionato ricercatore soprattutto di genealogie, ha fornito, ad esempio, un dettaglio ignoto della sfortunata vicenda del nostro trisavolo Edem Rubin. Le notizie particolareggiate, ripete spesso l’autore, potrebbero essere elementi importanti per storici appassionati di storia locale, che, comunque, non è mai storia di serie “b”. Con questa edizione aggiornata si completa il quadro, o forse no, perché subentrano personaggi nuovi che incidono nella storia del paese, o si scoprono di sconosciuti.
Per comodità i nuovi personaggi trovano collocazione alla fine della prima edizione. Alcuni di questi personaggi hanno operato e operano a Celenza, altri altrove, o sono discendenti di emigranti sparsi nelle varie parti del mondo (Europa, Americhe e Australia) che non hanno mai tagliato le loro radici e, anzi, non fanno mancare il loro affetto e trovano il modo di mantenere saldo il legame con la madre patria. Sharon Scavia Dawes ha sorpreso la popolazione celenzana acquistando e ristrutturando la casa del nonno e torna con il marito Bob Dawes due volte l’anno a Celenza pienamente inseriti nella vita paesana.
La scrittrice Gabriela Margal, che ha al suo attivo numerosi romanzi di successo, mantiene in Argentina il legame con Celenza con il filo di parentela del ramo Cieri. E si evince verso i nuovi personaggi il sentimento di gratitudine dell’autore il quale, va rimarcato, da celenzano doc, avendo ricoperto per oltre trenta anni il ruolo di responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, e a contatto con i vari amministratori che si sono succeduti, ha colto i “segni” lasciati da persone particolarmente impegnate.
La scrittrice di fama nazionale autrice di numerosi romanzi e racconti Giulia Alberico ha vissuto pochi anni dell’infanzia a Celenza, «il paese della neve», nel quale ha imparato a leggere e che ha immortalato nella sua opera I libri sono timidi. Dà sicuramente lustro a Celenza Flavio Felice, ordinario delle dottrine politiche presso l’Università del Molise. Figlio di genitori celenzani, torna spesso in paese, al quale si sente molto legato; e infatti il 23 settembre 2021 mi ha onorato come relatore in occasione della presentazione del mio libro Il mio universo-persone ed eventi tra due millenni. Autore di numerosi libri di politica, di economia sociale, e saggi che lo hanno reso famoso in Italia e oltre.
Nell’insieme i tanti personaggi, politici, amministratori, religiosi, della società civile e della cultura, che hanno operato e operano per la comunità celenzana, raccontati senza un giudizio di valore, fanno la storia del paese in un modo diverso, piacevole a leggersi, una storia che ci fa comprendere chi eravamo, quali passaggi abbiamo compiuto, e chi siamo.
Fare la storia è una bella fatica di ricerca e di ricostruzione, e poi non c’è mai una fine definitiva, che accontenta, che esaurisce. È molto probabile, e anche augurabile, che il Nostro continui a scavare e a scovare.