Certi ricordi
Voglio triturare i miei ricordi
Dolorosi, crudeli o balordi;
Voglio metterli uno a uno
Dentro il mortaio di bronzo.
Il mortaio dei miei verdi giorni,
Quello usato nei canti nostri.
La sua voce, squillante come
Come quella di un bambino,
Fa fremere ancora le mie corde.
LÃ dentro, li voglio mettere,
Per dimenticare e farli polvere.
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Il mio orto
Ho ripulito il mio orto
Dalle erbacce infestanti.
Ho smosso la terra nera
Per renderlo più fecondo.
Docile, ora è pronto.
In pochi, rapidi istanti,
Solchi, come onde,
Ho disposto, poco profonde,
Ordinati come righi
Di quaderno. Ortaggi
Diversi vi ho piantato:
Nuovi, speciali, poco usati
In questi tempi aridi.
Vi ho piantato vocali,
Consonanti, sostantivi
Verbi e tanti aggettivi;
Ho messo in fila, sulle
Canne, parole verticali,
E tanti sonori avverbi.
Ho innestato metafore
similitudini e sineddoche.
Qua e là , poi, ho seminato
Un po’ di congiuntivi,
Una specie di ortaggi,
Oggi, assai trascurati.