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CERTI RICORDI E IL MIO ORTO

POESIE DI EMILIANO LONGHI

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Certi ricordi

 

Voglio triturare i miei ricordi

Dolorosi, crudeli o balordi;

Voglio metterli uno a uno

Dentro il mortaio di bronzo.

Il mortaio dei miei verdi giorni,

Quello usato nei canti nostri.

La sua voce, squillante come

Come quella di un bambino,

Fa fremere ancora le mie corde.

Là dentro, li voglio mettere,

Per dimenticare e farli polvere.

******

Il mio orto

 

Ho ripulito il mio orto

Dalle erbacce infestanti.

Ho smosso la terra nera

Per renderlo più fecondo.

Docile, ora è pronto.

In pochi, rapidi istanti,

Solchi, come onde,

Ho disposto, poco profonde,

Ordinati come righi 

Di quaderno. Ortaggi

Diversi vi ho piantato: 

Nuovi, speciali, poco usati

In questi tempi aridi.

Vi ho piantato vocali,

Consonanti, sostantivi

Verbi e tanti aggettivi; 

Ho messo in fila, sulle

Canne, parole verticali,

E tanti sonori avverbi.

Ho innestato metafore

similitudini e sineddoche.

Qua e là, poi, ho seminato

Un po’ di congiuntivi,

Una specie di ortaggi, 

Oggi, assai trascurati.

 

 

 

 

 

 

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