La mancata qualificazione della Nazionale di calcio ai mondiali è nulla rispetto ai problemi reali del paese e soprattutto ai drammi sociali ed economici che dovremmo affrontare nei prossimi mesi ed anni. Premesso ciò, sono un appassionato di calcio (come altri 60 mln di allenatori italiani) e siccome ho già espresso delle opinioni molto chiare a latere della vittoria degli Europei e successivamente alla mancata vittoria del girone di qualificazione Mondiali pareggiando il 15 novembre con l’Irlanda del Nord, chiudo questo “trittico” di commenti dopo il disastro di giovedì scorso contro la Macedonia.
I ragionamenti semplificatori o meglio le “chiacchiere da bar” portano la maggior parte delle persone a ricercare un colpevole seduta stante, una testa da tagliare, un capro espiatorio e nella logica dell'insana tradizione Italiana e parlando di calcio, quando una squadra non raggiunge il massimo risultato, si esonera l’allenatore. Infatti la mediocrità delle analisi di questi giorni ha esaltato un' ampia maggioranza di addetti ai lavori e non: tutti vogliono veder servita su un piatto d’argento la testa di Roberto Mancini. Nulla di cui meravigliarsi ma almeno una volta sarebbe giusto fare uso di quella parte di memoria più retrodatata che in pochi attivano.
La Nazionale che non si è qualificata ai mondiali è la stessa che meno di 8 mesi fa ha vinto gli Europei dopo oltre 40 anni; nulla è cambiato nulla in termini sostanziali. Ho sempre sostenuto che la Nazionale campione d’Europa non era la più forte ma è stata la più brava, la più equilibrata, la più coesa e la più concreta. Caratteristiche che solo Roberto Mancini è riuscito a far emergere da un gruppo eterogeneo e di media qualità tecnica. E' evidente che da settembre in poi qualcosa non ha funzionato abbastanza oppure da settembre in poi la nazionale ha messo in evidenza le reali potenzialità e paradossalmente ha dato ulteriore risalto alla vittoria degli Europei.
In sintesi cosa voglio dire ? Con una utilitaria per percorrere 700 km ci impieghi almeno 7 ore, se in una condizione straordinaria ne impieghi 5. Ma non è detto che quella stessa macchina renderà sempre gli stessi ritmi. Bisogna ammettere che il nostro Calcio è malato e lo è da decenni; non sta a me fare analisi dettagliate su quali sono le patologie, ma più o meno è sotto gli occhi di tutti. Senza andare lontano e per le lunghe cominciamo nelle nostre case a far capire ai nostri figli che senza sacrificio e senza lavoro duro non si ottengono risultati in nessun ambito, soprattutto nel calcio.
Iniziamo a convincere le nuove generazioni che la fama e la gloria non devono essere prerogative per una vita felice, bensì è opportuno vivere con senso di responsabilità, abnegazione, rispettando le regole, desiderare la conoscenza, acculturarsi e poi la fama e la gloria arriverà, anche se Dio vorrà. Per il momento chi di dovere dica a Mancini di restare, che con una piccola utilitaria ci ha fatto fare il giro d’Europa in pompa magna, anche se è vero che sarebbe stato bello fare il giro del mondo… ma contro la forza la ragione non vale… e noi vorremmo avere solo la ragione e sempre ragione ma ad oggi non abbiamo la Forza. Questo è.