Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

"Sulla variante SS16 occorre una interlocuzione seria e concreta senza proclami"

Presa di posizione di Azione per Vasto

Condividi su:

 “Occorre una interlocuzione seria e concreta senza proclami e dichiarazioni avventate, occorrono tecnici e decisori politici motivati e preparati nei tavoli di valutazione dell’opera. Nulla è stato ancora deciso in modo definitivo.” La questione legata alla variante della SS.16 sta, ormai da settimane, occupando le colonne della stampa locale e i cittadini hanno avuto una serie di informazioni e di prese di posizione politiche e associazionistiche che, spesso, non hanno contribuito a fare chiarezza. 

Come gruppo di Azione di Vasto vorremmo tentare di aiutare i cittadini a districarsi tra queste informazioni, a volte contrastanti, e dare il nostro punto di vista sulla questione. Di certo, al momento, ci sono una serie di elementi che possiamo così sintetizzare: 1) la variante si rende utile e necessaria per liberare la costa vastese dal carico di traffico leggero e pesante che insiste sull’attuale tracciato, aggravando, nei mesi di picco turistico, il flusso della mobilità urbana, con conseguente beneficio nell’abbattimento delle emissioni di CO2, di particolato e con netta riduzione dell’inquinamento acustico, a tutto vantaggio della qualità della vita dei residenti di vasto marina e non; 2) Anas, che ha recepito questa esigenza dal territorio, nel corso degli anni ha interloquito con le amministrazioni pubbliche ai vari livelli e sul tavolo sono state studiate diverse proposte. Sostanzialmente, si è stretto il cerchio decisionale attorno a due ipotesi: la prima, molto sostenuta dalla volontà locale, sia civica che politica, prevedeva una maxibretella che avrebbe by-passato il nucleo urbano di Vasto e avrebbe collegato, di fatto, i due caselli autostradali a nord e a sud della città. La seconda ipotesi, con un tracciato molto più breve, partirebbe dall’attuale tracciato sulla costa, all’altezza di località Trave, e seguirebbe un percorso compreso tra le terrazze del belvedere e il piano stradale attuale della SS16, con alcuni tratti in galleria ed altri su viadotti. La seconda opzione è stata preferita da Anas, a seguito di una analisi costi-benefici tramite la quale sono state poste in confronto le due opzioni. La proposta di Anas, tuttavia, è giustamente osteggiata da cittadinanza e politica locale. Una ostilità del tutto condivisibile.

 Detto questo, si tratta di capire realmente, al di là dei proclami ed annunci di turno, che margini ci siano per optare su una scelta piuttosto che su un’altra, fermo restando che resta in piedi anche l’opzione di non eseguire l’opera, non rispondendo però, con tale eventuale esito, ai problemi di viabilità innegabili e non più procrastinabili. Allo stato, Anas sta ragionando sulla base di un PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico Economica), ossia un primo studio di compatibilità sul quale TUTTI gli enti coinvolti saranno chiamati ad esprimersi (e a tal proposito partiranno, per l’appunto, le conferenze di servizi). L’iter procedurale prevede che il PFTE sia sottoposto al MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile) che dovrà, in seguito, valutare se il progetto è da assoggettare a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Poiché molto probabilmente lo sarà, vi sarà, in procedura di VIA, il necessario coinvolgimento di tutti gli attori. 

Sarà allora che verranno valutate le osservazioni da parte del territorio, relativamente a tutte le criticità (idro-geologiche in primis), nonché le sicure osservazioni che giungeranno dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali. L’interlocuzione, quindi, è ancora tutta in divenire e nulla è stato deciso. Allarmare la popolazione additando Anas come “sorda” alle volontà locali sembrerebbe non corrispondere a verità ma, piuttosto, potremmo forse pensare ad un utilizzo un po’ strumentale della vicenda per poter rivestire i panni di “paladini difensori del bene pubblico”. Le procedure tecniche, però, sono molto chiare e i vari soggetti coinvolti le stanno seguendo in pieno. Quindi, invece di salvatori della patria, occorrono tecnici e decisori politici motivati e preparati nei tavoli di valutazione dell’opera. Una classe politica in grado di interloquire con competenza e serietà sedendosi al tavolo con ANAS e portando non proclami politici ma proposte serie, concrete e documentate. Strano che si sostenga, colpevolmente, che fino a questo momento è mancata interlocuzione. Quello del 6 aprile prossimo sarà il primo dei tavoli previsti. La posizione politica e civica contraria al tracciato orientale è unanime, deve attraversare tutte le forze politiche in campo, e auspichiamo che Anas non si sottrarrà dal prenderla in considerazione. 

Azione è e sarà accanto ai cittadini nel voler tutelare, in primis, la bellezza della nostra costa ed il suo paesaggio, che sono un patrimonio che abbiamo il dovere di salvaguardare anche per le generazioni future. Resteremo vigili osservatori di tutto l’iter e faremo giungere, all’occorrenza, le nostre proposte. 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook