“È conclamato ormai, tra gli attori della filiera turistica e culturale, che in futuro emergeranno viaggiatori in cerca di esperienze di viaggio “più naturali, realistiche, leggere, sostenibili, sociali e salutari. I viaggi saranno sempre più visti come l’occasione per andare in luoghi dove fare incontri, socializzare, conoscere, stare bene, e prendersi cura di sé.
Occorre, pertanto, anche cambiare il modo politico di affrontare il tema che si propone ed avere una “visione strategica del territorio”, che significa avere compreso che il turismo è un’economia di movimento e di relazioni, che produce esperienza e significati, che genera valore e ricchezza e trasmette messaggi e contenuti di forza che rende attrattiva la destinazione”.
Con questa dichiarata convinzione il senatore Gianluca Castaldi, già sottosegretario ai rapporti col Parlamento, ha ospitato a Roma, lunedì 14 febbraio, nella prestigiosa Sala capitolare del Senato della Repubblica il Convegno: “La via del Turismo delle radici (o di ritorno)”, terzo fra tre convegni promossi dal Dipartimento abruzzese dell’Associazione nazionale sociologi.
Si tratta di un appuntamento coorganizzato dallo stesso Dipartimento, dalla Aps “Energie per le radici” (costituitasi il 25 gennaio scorso) e dalla Confederazione degli italiani nel mondo, il presidente nazionale, On. Angelo Sollazzo, ha tenuto le apprezzate conclusioni, in prospettiva di una adesione dei vari partner nella stessa Confederazione, che è di fatto la più grande Associazione di italiani nel mondo.
Hanno dato il saluto, oltre lo stesso Castaldi, Fabio Travaglini, formatore e segretario generale AICCRE Abruzzo, Lorenzo Coia, Presidente dell’Associazione Molise 20.30 e Pietro Zocconali, presidente dell’Associazione sociologi.
Hanno relazionato Nicola Dario, assistente parlamentare e presidente dell’Associazione di promozione sociale Energie per le Radici per il PNRR e lo sviluppo delle comunità; Lucia Vitiello, dirigente scolastico emerito; Pietro Smargiassi (da remoto); Sonia Ferrari, docente di Marketing turistico dell’ Università della Calabria. Ha concluso, come detto, Angelo Sollazzo.
Presenti, oltre agli attori del mondo scolastico – professori e studenti – tredici amministratori, tra cui sindaci, vicesindaci, assessori, consiglieri di maggioranza e minoranza, di alcuni comuni abruzzesi e molisani. Tra questi anche Cupello, che esprima due soci nella citata APS, rappresentato da una nutrita delegazione capitanata dall’ Assessore alle Politiche Sociali Giuliana Chioli, con una parte del gruppo di giovani ricercatori della Biblioteca Comunale (che hanno vissuto questa esperienza come diretta continuazione dell’attento lavoro di studio iniziato mesi fa, incentrato proprio sulle “radici” e sul Turismo del Ritorno passando attraverso le ricerche genealogiche effettuate presso gli Archivi comunali del Comune. Con loro anche Angela Menna, Consigliere comunale della vicina Monteodorisio).
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L’importanza del rimanere radicati al proprio territorio, un nuovo tipo di turismo legato alla discendenza, il significato dell’“abitare in maniera attiva e creativa” i territori: sono stati questi alcuni dei temi di cui si è discusso durante la mattinata di oggi, nel corso degli interventi dei relatori, moderati da Orazio Di Stefano, Presidente dell’Associazione Sociologi abruzzesi.
È il sen. Gianluca Castaldi a dare avvio al convegno: “Le persone italiane nel mondo hanno grande passione e orgoglio verso il nostro Paese: il turismo delle radici deve sfruttare questa opportunità.” afferma, facendo presente come nel Piano Strategico nazionale 2017/2020 ci sia la sezione “Turismo delle radici” e sottolineando quanto il turismo stia cambiando e quanto sia necessario modificare l’approccio politico a questa questione e valorizzare il patrimonio culturale, di inestimabile ricchezza.
“Il turismo è cambiato”: gli fa eco Fabio Travaglini che, parlando di “italici e non italiani all’estero”, anche se non sono iscritti all’anagrafe italiana e hanno perso il collegamento diretto degli avi, identifica nel Turismo delle Radici “uno strumento potentissimo per collegare i nostri territori con le comunità degli abruzzesi e molisani nel mondo […] uno stimolo a riqualificare i nostri borghi e le nostre destinazioni ed a potenziare i sistemi della formazione insieme alle scuole ed alle Università.”
La stessa idea di Turismo delle radici come mezzo da utilizzare per la riqualificazione urbana e del territorio è alla base dell’intervento di Lorenzo Coia che, dati circa la popolazione molisana alla mano (il numero di abitanti del Molise, pari a 300.000, è sceso perché in media 18 persone vanno via dalla Regione), auspica una inversione di tendenza con la speranza di “creare occasioni nuove”.
“Si apre una fase nuova fondata su reti di coesione territoriale, partendo dalle persone, dall’Aps dalle loro relazioni, dalla volontà di essere comunità”: esordisce in questo modo Nicola Dario, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Energie per le radici” di cui fa parte anche il Comune di Cupello, uno di quelli che lui definisce “piccoli Paesi” in cui è necessario “far emergere ciò che rimane e farlo crescere” laddove le persone vanno via.
E definisce un “grande passo avanti” quello avvenuto il 10 febbraio con la firma del protocollo tra il Ministero della cultura e il ministero degli esteri per l’avvio del Progetto del PNRR dedicato al “Turismo delle Radici”: “Nel PNNR si vuole accompagnare la formazione, la creazione di itinerari, e favorire l’accoglienza e l’ospitalità delle comunità estere.” dichiara, sottolineando l’importanza di capire come meglio offrire al “turista delle radici”, un turista “di nicchia”, con “esigenze specifiche” e che vuole rafforzare il legame con le radici - il “proprio prodotto” che si qualifica come uno dei migliori che però gli italiani stentano a riuscire a offrire. Dal suo intervento emerge come fondamentale anche il ruolo della socioterapia senile per gli anziani delle comunità.
Nell’ottica di un potenziamento dei sistemi di formazione inerenti il “Turismo delle Radici”, rientra l’intervento della prof.ssa Lucia Vitiello, già dirigente scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo Agrario di Riccia. Illustrando il lavoro svolto in qualità di scuola destinataria di una proposta sul Turismo delle radici; una scuola che sta inserendo nel proprio piano di studio la “materia”, ha sottolineato il valore della formazione in tale ambito, formazione che ha previsto, dal 13 al 15 luglio 2021, una “Tre giorni” di studio inerente la macro e micro storia del paese (emigrazione locale e nazionale) e ricerche genealogiche.
Ma come si configura il “Turista delle radici”?: per rispondere a tale domanda la prof.ssa Sonia Ferrari, intervenuta dopo la prof.ssa Vitiello, ha dato vita a una ricerca per capire, esattamente, lo stile del turista delle radici in modo da adattare poi l’offerta, ricerca che ha portato alla realizzazione di un’intervista a un’Argentina di origini italiane che racconta il proprio essere turista delle radici, video che presto verrà pubblicato sul sito del ministero.
È condensato in un video relativo all’esperienza del CRAM (il Consiglio Regionale Abruzzo nel Mondo) avente come scopo quello di far conoscere le piccole realtà abruzzesi, l’intervento di Pietro Smargiassi, Consigliere Regionale Abruzzo attualmente presente all’Expo di Dubai in qualità di rappresentante della Regione.
Infine, è attorno ai piccoli borghi e al loro valore nell’ambito del Turismo delle radici, che ruota l’intervento di Angelo Sollazzo. Dopo aver riportato dati relativi al numero dei cittadini italiani iscritti all’Aire (6 milioni e 400 mila, 10% del totale, numeri significativi, sarebbe la seconda regione italiana dopo la Lombardia”), afferma infatti che: “I turisti delle radici vogliono conoscere non le città grandi italiane, ma i piccoli borghi, l’entroterra siciliano, calabrese…” e aggiunge come sia meglio parlare di “turismo del ritorno”. Motivo per cui sottolinea proprio come si debba “rilanciare i borghi e ristrutturare le case” che molti italiani hanno al loro interno.
Dunque una mattinata intensa e densa di stimoli e riflessioni finalizzati a promuovere la conoscenza della storia delle proprie terre, delle proprie famiglie, radici e origini, a cui è seguita, nel pomeriggio, la visita della delegazione a Palazzo Madama.