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Marcovecchio: D' accordo per una “grande variante” che colleghi i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud attraverso le fondovalli Sinello, Cena e Treste

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La variante di Lüneburg è una particolare mossa degli scacchi che, se giocata con il nero, concede spesso la vittoria. Essa consiste nel sacrificio di un cavallo in cambio di due soli pedoni per impedire al bianco di mettere al sicuro il re e obbligarlo a rimanere per lungo tempo in difesa. Ebbene, come la variante di Lüneburg, anche quella di Vasto sta determinando lunghi tempi in difesa; direi lunghissimi.

Personalmente, le soluzioni proposte dall’ANAS non mi convincono granché, soprattutto per ragioni di carattere paesaggistico. E nutro anche qualche perplessità sulla effettiva funzionalità della variante. Piuttosto, mi trovo del tutto d’accordo con quanti ritengono che la viabilità sia un tema dell’intero comprensorio vastese e che, come giustamente ricordato, ben trenta Comuni sostengono la necessità di una “grande variante” che colleghi i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud attraverso le fondovalli Sinello, Cena e Treste. Un vero e proprio anello di raccordo interno, che costituisca cerniera tra l’entroterra vastese e la costa.

A tale fine, nel giugno 2020, ho ottenuto l’inserimento proprio di tale arteria tra gli interventi con priorità “molto alta” nel piano delle infrastrutture strategiche della Regione Abruzzo (DGR 337/2020). Sarebbe bene che su questa, prima ancora che su altre varianti, si facesse davvero in fretta.

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