Lo scenario Economico Sociale che stiamo vivendo in Abruzzo è stato da noi comunisti ampiamente previsto, ma totalmente disattesi sono stati i campanelli d'allarme da noi suonati.
Già da tempo avevamo gridato all'allarme occupazione, oggi vediamo concretizzarsi i nostri timori.
Lo strapotere delle multinazionali e la ricerca costante del massimo profitto stanno producendo sul nostro territorio una grave crisi occupazionale.
La crisi Pilkington e del suo indotto, ha comportato la delocalizzazione di gran parte delle lavorazioni all'estero; la grave crisi della Denso produrrà nell'immediato circa duecento esuberi e altri probabili duecento l'anno prossimo; la riduzione occupazionale in Sevel avrà ripercussioni soprattutto sull'indotto; le delocalizzazioni di importanti attività produttive quali RIELLO, BETAFENCE, YOKOHAMA e i licenziamenti alla Sanmarco sanciscono l'impotenza e l'incapacità dell'attuale Politica di risolvere le crisi industriali. E per i lavoratori che sono stati graziati, almeno in questa prima fase, dalla scure occupazionale, i ricatti e le vessazioni saranno sempre più stringenti. Su tutto questo si innesta la politica, peggiorativa, del governo Draghi che muovendosi in un quadro liberista da buon banchiere qual è, ha sbloccato i licenziamenti, "incentivato" le delocalizzazioni, aperto alle privatizzazioni dei servizi, ha tagliato i fondi alla sanità pubblica a favore di quella privata, ha aumentato l'età pensionabile non modificando la legge Fornero, ridotto l'Irpef solo per i redditi medio-alti, non ha contrastato l'aumento delle bollette e dei carburanti.
Alle forze politiche che sostengono questo governo diciamo: "VERGOGNA"
Ai lavoratori e lavoratrici che lo subiscono diciamo:
"ADERITE ALLO SCIOPERO GENERALE" DI OGGI GIOVEDI’ 16 DICEMBRE