Non è finita la storia del bambino vastese che, in balìa di assistenti sociali e sentenze, non può vedere il proprio padre. In tutta questa storia, che passa per i Tribunali, senza saltare i servizi comunali che dovrebbero anch’essi garantire il benessere dei minori, si insericono gli assistenti sociali che, invece di guardare agli interessi dei minori, che con le separazioni nulla c’entrano, lasciano che una delle parti decida per il futuro di un bambino. Come in questo caso: nell’ultimo decreto del Giudice, lo stesso stabilisce che il bambino possa stare col padre in presenza dei nonni, per una volta a settimana, senza però stabilire né il giorno, né tantomeno quante ore. In questo decreto, e precisamente nella imprecisione, si inseriscono gli assistenti sociali che dovrebbero mediare tra la madre ed il padre. Ed invece? Invece gli assistenti sociali, che dovrebbero per prima cosa garantire i diritti dei minori, se ne lavano le mani, pensando che sul quanto, debbano mettersi d’accordo i genitori che, se riuscissero a farlo, sicuramente non si sarebbero separati. La domanda sorge spontanea: se fosse stato il padre a dover stabilire giorno e ora in cui vedere il proprio figlio, gli assistenti sociali così avrebbero fatto?
La madre, dunque, decide per due ore ogni dieci giorni; ovviamente, il papà, nell’interesse del minore non accetta e dunque non firma l’accordo, e senza un benché minimo intervento degli assistenti sociali per mediare in favore del bambino, la madre asserisce che se l’ex marito non firma quello che solo lei ha stabilito, il padre non vedrà il bambino. Tutto questo, nel silenzio assordante degli assistenti sociali, che rinviano i due…agli avvocati. E così, il sistema delle separazioni viene alimentato in favore di avvocati, e tutto ciò che ruota intorno, mentre il bambino, in silenzio, subisce.
Per queste ragioni mi trovo costretto ancora una volta a protestare davanti al Municipio da giovedì 16 settembre dalle 8:30 alle 13:00, e dalle 17:30 alle 20:00 in Piazza Diomede, questa volta associando una raccolta firme per far sì che il bambino possa riabbracciare il padre e i nonni. Qualora entro lunedì prossimo questa storia non dovesse trovare una conclusione soddisfacente per il bambino, martedì 21 inizierò lo sciopero della fame.