Intelligenza Artificiale per uno sviluppo gentile, attento a tutti, che dia valore all'ambiente in cui viviamo. E poi algoretica come nuovo capitolo dell’etica affinché nel linguaggio delle macchine le istanze etiche siano comprensibili ed applicabili.
Ricchissimo intervento ieri di Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare - TOR – che si occupa di bioetica ed etica delle tecnologie e che ha illustrato scenari e casi concreti di Intelligenza Artificiale, etica, economia, competitività.
È stato ospite di Confindustria Chieti Pescara, presso la sede di Via Raiale, per l’appuntamento: "90 minuti con Paolo Benanti_Intelligenza artificiale. L’algoretica sia sempre al servizio dell’uomo” trasmesso in diretta streaming.
Questo format, denominato "90 minuti con ..." è promosso dal Presidente Silvano Pagliuca. Iniziato nel dicembre 2008 con Maurizio Beretta, ex DG di Confindustria, ha visto susseguirsi nel tempo personalità di rilievo arrivate a Pescara da tutto il mondo, quali l'allora AD di F2i, Vito Gamberale (2009), Giuseppe Farina, membro del Tusian in Turchia (2010), l'astronauta statunitense Lawrence J. DeLucas (2010), Luca Giuratrabochetta, Country Manager di Google Enterprise (2012), Stefano Parisi, Presidente di Confindustria Digitale (2013), Simone Puksic, Presidente Insiel (2018) e, infine, Franco Miniero, MD Europe and North America & Vice Director International Business Development della Yutong (2020).
È un appuntamento ormai consolidato con studiosi, imprenditori, manager e personaggi di spicco che si sono distinti nell’ambito delle proprie attività e che si sono succeduti in questi appuntamenti, arricchendo i partecipanti con le loro preziose testimonianze e permettendo loro di rivolgere la mente al mondo.
“Per guidare l’innovazione verso un autentico sviluppo umano che non danneggi le persone e non crei forti disequilibri globali, è importante affiancare l’etica alla tecnologia” ha esordito Benanti, proseguendo: “Rendere questo valore morale qualcosa di comprensibile da una macchina, comporta la creazione di un linguaggio universale che ponga al centro l’uomo: un algor-etica che ricordi costantemente che la macchina è al servizio dell’uomo e non viceversa. Per la nostra specie, l’Homo Sapiens che da 70.000 anni abita il mondo, l’artefatto tecnologico è il modo in cui da sempre essa trasforma e comprende sé stessa e il mondo, e allo stesso tempo noi esseri umani lasciamo alle generazioni futuro delle competenze sul mondo attraverso la tecnologia. L’artefatto costituito dall’ intelligenza artificiale sono però decisamente diversi dagli artefatti precedenti. L’intelligenza artificiale offre da sé delle risposte, ma proprio questo ci porta come esseri umani a chiederci se le scelte dell’intelligenza artificiale siano corrette”.
Teologo romano, Paolo Benanti focalizza i suoi studi sulla gestione dell'innovazione: internet e l'impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie. Un dottorato in teologia morale, docente universitario, ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l'Agenzia per l'Italia digitale. A fine 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno il compito di elaborare la strategia nazionale sull'intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.
Il Presidente di Confindustria Chieti Pescara Silvano Pagliuca ha commentato così l’appuntamento: “Siamo molto onorati che il prof. Benanti abbia accolto il nostro invito. Abbiamo portato l’attenzione dei tantissimi partecipanti a questo webinar, che si sono iscritti da tutta Italia, sui grandi temi che l’umanità si trova ad affrontare: la tecnologia sempre più pervasiva, i divari enormi di sapere e, dunque di potere. Il Covid ha accelerato l’evoluzione digitale: oggi è sempre più indispensabile per la nostra economia e la nostra società abbracciare il cambiamento.Economia significa gestione della casa comune: come mondo produttivo sentiamo anche il bisogno di confrontarci sui valori etici condivisi che restano la base del nostro futuro.”
L’evento ha costituito una tappa del Grand Tour tra i valori dell’Italia Intraprendente che guida il ventennale della Settimana della Cultura di Impresa. Si tratta dell'iniziativa di Confindustria nazionale che pone al centro la riflessione del legame tra impresa e cultura per lo sviluppo e il progresso del territorio e che quest’anno ha tra i suoi focus tematici la cultura di impresa e dell’innovazione come fattore abilitante, che consente alle imprese di restare competitive nei mercati globali.
Realizzato con il prezioso supporto di T&D e Umana, sponsor dell’evento, e la regia tecnica di Secretel.