Mille anni fa nel Castello di Monteodorisio si allevavano esemplari di una particolare razza canina, la cui pelle era usata per confezionare i guanti dei falconieri. A questa e altre conclusioni sono giunti gli archeologi dopo aver studiato i reperti rinvenuti durante gli scavi svolti nel cortile del Castello nel primo decennio di questo secolo. La falconeria è un’antichissima pratica venatoria all’epoca riservata alla sola aristocrazia e il dato acquisito con le indagini archeologiche nel Castello rafforzano quello che già sul piano storiografico si stava delineando per altre vie: a Monteodorisio tra il X ed il XII secolo risiedeva il rappresentante del potere politico di riferimento per il territorio abruzzese a Sud del Sagro, come consentono di dedurre i frammenti di scultura altomedievale sparsi nel suo centro storico (gli unici nel Vastese), i risultati degli scavi sopra ricordati, il numero di monasteri che vantava all’epoca e la presenza, agli inizi dell’XI secolo di un gastaldo di nome Deodato, sopranominato Iaconello.
Dopo la visita guidata delle ore 17, seguirà ore 18 una conversazione sugli scavi archeologici nel Castello di Monteodorisio e sulla nascita del museo con gli archeologi Katia Di Penta e Davide Aquilano.