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Rinfreschiamoci la memoria su ciò che veramente si festeggia il 25 aprile

L' editoriale di Ods

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Se una ricorrenza si festeggia per 75 volte di seguito (ogni anno per 75 anni) è alquanto naturale che possa diventare un rituale istituzionale ed istituzionalizzato, che si confonde con altre ricorrenze dello stesso tenore. Oggi ho avuto l'impressione che il 25 aprile stia diventando come il 4 novembre, data in cui si festeggia la vittoria nella Prima guerra mondiale. Il 25 aprile invece si festeggia la vittoria sulla dittatura.

Ricordo a me stesso, anzitutto, come e perchè si è arrivati alla Liberazione dell' Italia avvenuta appunto il 25 di aprile del 1945.

Il 15 maggio 1921 le le elezioni non avevano dato una chiara maggioranza, tanto che si susseguirono 4 brevi Governi (Giolitti, Bonomi, Facta I e Facta II);

il 31 ottobre 1922 il capo dello Stato, Re Vittorio Emanuele III, incaricò Benito Mussolini di formare un Governo (di coalizione), benché avesse 35 deputati su 525. L' incarico venne dato dopo la Marcia su Roma e per rispondere a bisogni illiberali ed autoritari soprattutto della capitalismo agrario contro le lotte contadine ed operaio dei sicialisti;

il 10 giugno 1924 venne assassinato il deputato e segretario Psu Giacomo Matteotti. Mussolini in persona assunse la responsabilità morale del delitto;

il 3 gennaio 1925 iniziò la fascistizzazione istituzionale e formale dell' Italia, che cancellò le libertà democratiche e la libera circolazione delle idee;

Il 24 ottobre 1935 il fascismo italiano si legò indissolubilmente al nazismo tedesco, nell' asse siglato a Berlino;

il 10 novembre 1938 vennero approvate le leggi razziali anche in Italia;

il 10 giugno 1940 l' Italia entrò in guerra accanto alla Germania di Hitler;

il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo mise  in minoranza Mussolini e il Re lo sollevò dalla guida del Governo, sostituendolo con Pietro Badoglio;

l' 8 settembre 1943 il nuovo Governo firmò l' armistizio con le forze  che combattevano contro Hitler e Mussolini. Per reazione la Germania occupò il nord Italia (il sud era già in mano agli Alleati angoamericani). Iniziò così la guerra di liberazione, combattuta da tutti i partiti antifascisti insieme a Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Unione sovietica  contro l' invasore tedesco;

il 24 aprile 1945 Sandro Pertini proclamò lo sciopero generale; fascisti e nazisti fuggirono;

il 25 aprile 1945 i partigiani entrarono a Milano: l' Italia tornò libera. 

Tutto questo si ricorda (o si dovrebbe ricorsare) ogni anno il 25 aprile. E si festeggia (o si dovrebbe festeggiare) la liberazione da vent' anni di dittatura, dalle leggi razziali, dall' orrore di una guerra scatenata da Hitler; dall' invasione tedesca in appoggio a Mussolini (che nel frattempo aveva costruito la Repubblica sociale italiana a Salò). Ma soprattutto si festeggiano le basi della Repubblica (votata il 2 giugno 1946) e della Costituzione (andata in vigore il 1° gennaio 1948).

Si onorano (o si dovrebbero onorare) i partigiani caduti per la libertà, che combatterono per una nuova repubblica democratica e costituzionale.

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