Anche il Coordinamento regionale per il Molise del Partito Comunista si aggiunge al coro delle voci che si alzano contro lo scellerato progetto turistico-residenziale “South Beach” che interesserebbe la cementificazione di una vasta area del territorio di Montenero di Bisaccia (CB).
L’orrenda colata di cemento di 5 milioni di metri cubi che stravolgerebbe uno dei tratti di costa ancora intatti e risparmiati dall’urbanizzazione, rappresenta una delle minacce più drammatiche per il futuro del litorale molisano.
“Si tratta dell’ennesimo tentativo – dichiarano al PC – di far passare una becera e anacronistica speculazione edilizia per un progetto che porterebbe qualche beneficio alla comunità che sappiamo bene non ci sarà. E’ un film che abbiamo visto troppe volte”.
I comunisti molisani infatti non credono minimamente che tale progetto finanziato da capitali stranieri apporterebbe vantaggi all’economia locale o all’occupazione.
La verità è che stravolgerebbe invece il tessuto produttivo e sociale della costa, creando dal nulla una città-fantasma (ben 11.000 alloggi!) e tutti gli elementi per un turismo “ghettizzato” e improbabile, che resterebbe esclusivo della struttura stessa del South Beach. Ne verrebbero danneggiati la piccola economia locale, il turismo rurale, l’integrità del territorio, il paesaggio e gli ambienti naturali protetti (un Sito di interesse comunitario e una futura Riserva naturale) che custodiscono ancora elementi di pregio unici nel loro genere.
“Il nostro timore inoltre – proseguono i comunisti – è che dietro a tale enorme quantità di denaro investito (3 miliardi di euro) si possa affacciare anche la lunga mano della criminalità organizzata, sempre pronta a cercare nel Molise qualche base con la quale rafforzare il proprio potere economico”.
Il Partito Comunista quindi boccia totalmente il progetto South Beach e richiama alla Regione Molise il suo ruolo di difensore del territorio.
“Dimostrino i nostri amministratori – concludo al PC – di essere veramente dalla parte dei cittadini, dei lavoratori e del territorio, rimandando al mittente un progetto grande solo della sua assurdità”.