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QUANDO C'ERA LO STATO...

Angelo Di Pierro "emenda" Mario Codagnone

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Fino alla fine degli anni 80, l'Italia deteneva la leadership globale nel settore chimico-farmaceutico, iniziata nel dopoguerra con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Quella leadership si affermò con il colosso industriale ENIMONT, nato dalla fusione della chimica pubblica (Enichem) e quella privata (Montedison), perfetto emblema del modello italiano ad economia mista, fornitore di materie prime e semilavorati di un settore farmaceutico tra i più avanzati al mondo.

L’ISS guidato da Domenico Marotta già nel dopoguerra mette l’Italia in prima fila tra le potenze occidentali nella ricerca applicata farmaceutica: realizza il primo microscopio elettronico italiano nel 1946, poi, un anno dopo crea l’ente regionale per la lotta anti-anofelica in Sardegna e in cinque anni la malaria viene dichiarata debellata dal nostro paese. Nel 1948 fonda il Centro Internazionale di Chimica e Biologia dove installa un enorme fermentatore per la produzione di penicillina che trasforma l’Italia nel maggior produttore mondiale del farmaco, più dell’Inghilterra, più degli Stati Uniti. L’ISS diventa un centro di attrazione mondiale per scienziati di fama internazionale: vi svolgono stabilmente attività di ricerca premi Nobel come Ernst Boris Chain che insieme ad Alexander Fleming (colui che scoprì la Penicillina) e Howard Walter Florey, ha isolato, purificato e testato con successo per la prima volta l’antibiotico, cosa per il quale Chain ottiene il Nobel per la medicina e per la fisiologia nel 1945. Anche l’australiano Daniel Bovet svolge in Italia all’ISS gli studi che lo porteranno a scoprire l’antistaminico, cosa per cui nel 1957 riceverà il premio Nobel. Insomma la nostra capacità attrattiva non si limitava "al solo" Albert Sabin, inventore del vaccino contro la poliomelite, ma si estendeva a scienziati tra i migliori al mondo, grazie alla dotazione di macchinari e laboratori all’avanguardia di cui disponevamo. IL MOTORE DI TUTTO, IN QUEL SETTORE, ERA SOPRATTUTTO LO STATO.

Se oggi siamo incapaci di produrre il vaccino è il risultato  di una precisa scelta di politica industriale, quella di privatizzare, polverizzare e svendere l’intero settore chimico farmaceutico -dove siamo letteralmente passati dalle stelle alle stalle- com’è accaduto negli anni ’90, all'indomani di mani pulite, per mano di personaggi ancora oggi celebrati come Padri della Patria, mentre (ad esempio) Raul Gardini, leader di ENIMONT, finito nel tritacarne di mani pulite, si suicidava in carcere. La grandiosa avventura della chimica fine e farmaceutica italiane, finivano lì, insieme al suicidio di Gardini. Questa la storia fattuale e -come si sa- quasi sempre le vicende storiche importanti, hanno padri e madri, che a loro volta hanno nomi e cognomi.

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