Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Inaugurata a Monteodorisio panchina rossa contro la violenza sulle donne

Redazione
Condividi su:

 

E’ stata inaugurata in piazza Umberto I, a Monteodorisio, una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. “Si tratta di un’iniziativa nata con l’obiettivo di promuovere la cultura della tolleranza e del rispetto, nonostante le attuali misure di contenimento del Covid-19. La panchina rossa – spiegano il Sindaco Catia Di Fabio e l’Amministrazione Comunale in una nota - è stata collocata in piazza Umberto I, luogo frequentato dalla cittadinanza. Il messaggio che vogliamo lanciare è quello di denunciare in caso di violenza, dare voce ogni giorno al silenzio delle donne. Il perdurare dell’emergenza sanitaria e la crisi economica hanno ulteriormente accresciuto il rischio di violenza sulle donne. Ricordiamo che la violenza non è solo quella fisica. La sofferenza psicologica è devastante. Sarà nostra premura impegnarci il più possibile affinché questa panchina rossa sia l'inizio di un vero cambiamento. Ringraziamo Opes Abruzzo e il team di ‘The Shadow Project’ per la preziosa collaborazione.” All’evento, svoltosi in forma privata per via delle restrizioni legate al Covid, erano presenti anche i consiglieri di minoranza per dire no alla violenza sulle donne e ad ogni forma di sopruso e discriminazione.

Il ruolo di Opes Abruzzo e di “The Shadow Project”. “È un periodo difficile per molti, lo sappiamo tutti – afferma Sonia Fracassi, vice-presidente dell’associazione ‘The Shadow Project’ - . Ma ancora di più lo è per le donne che subiscono violenza tra le mura domestiche. Durante il lockdown abbiamo assistito ad un incremento sostanziale delle richieste di aiuto. Perché rimanere a casa, per le donne vittime di violenza, significa non avere via d’uscita. Con la nostra associazione, ‘The Shadow Project, - prosegue Fracassi - riceviamo ogni giorno richieste di aiuto, per lo più via social, da ragazze giovani, madri, donne che si avvicinano al nostro staff con la volontà di essere ascoltate, sperando di poter ricevere una parola di conforto, un aiuto. Noi crediamo che, a volte, anche il semplice gesto di poterne parlare con qualcuno, possa aiutare a rendere le donne vittime di violenza consapevoli, giorno dopo giorno, di avere la forza per ribellarsi.”

“Vorrei che questa panchina rossa in memoria di tutte le donne che questa vita la amavano tantissimo, ma non hanno potuto viverla fino in fondo, - evidenzia la vice-presidente dell’associazione - avesse il potere di donare forza e coraggio in grande quantità, per permettere alle donne vittime di violenza di potersi ribellarsi. Anche Opes Abruzzo appoggia la nostra associazione sin dalla sua fondazione e si rende parte attività di tutte le attività che organizziamo sul territorio abruzzese. Colgo l’occasione per complimentarmi con l’amministrazione comunale tutta, so quanto questo tema vi sia a cuore e quanto vi adoperiate per poter essere d’aiuto. Questa panchina, rossa come il sangue che è stato versato, è il grido di tutte quelle donne alle quali è stata sottratta la voce.

Le iniziative dell’associazione ‘The Shadow Project’. “L’associazione – sostiene Fracassi - nasce con lo scopo di creare una rete a sostegno delle donne vittime di violenza. Aiutarle a fare il primo passo, per noi, è la cosa più importante. All’interno della nostra associazione – aggiunge Fracassi - abbiamo diverse figure professionali, come il dott. Rosario Scicolone, psicologo, con il quale potersi confrontare, a titolo completamente gratuito. Tra le nostre iniziative abbiamo in programma diversi progetti all’interno delle scuole (Covid permettendo). Sia io che Gloria Peritore, Presidente e campionessa mondiale di K-1, proveniamo dal mondo dello sport. Vorremmo avvicinarci ai più giovani attraverso la potenza dello sport per poter affrontare tematiche un po’ più delicate come la violenza di genere. I nostri progetti si compongono di una parte teorica (incontri, webinar) con professionisti del settore e di una parte pratica (più difficile da svolgere in presenza in questo periodo di emergenza) dove si vuole utilizzare lo sport per combattere gli stereotipi di genere e far acquisire maggiore sicurezza in sé stesse. Come ripetiamo sempre, lo sport ci ha salvate e vorremmo che tutte le donne avessero la stessa occasione che abbiamo avuto noi. E’ importante ricordare tutti i giorni e non dimenticare tutte le donne strappate alla vita, da chi diceva di amarle. Avere tutti i giorni sotto gli occhi il rosso vivo di questa panchina, in piazza Umberto I, - conclude Fracassi - spero che possa infondere nelle donne vittime di violenza che la osservano, la forza necessaria per trovare il coraggio di denunciare.” 

 

 

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook