Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

I PRIMI 3O GIORNI DI MARIO DRAGHI.

L' editoriale di William Ottaviano

Condividi su:

Le varianti del virus nell’ultima settimana hanno fatto registrare 150.175 nuove infezioni (erano state 130.816 nella settimana precedente) con un aumento di quasi il 15%. I ricoverati sono stati 5000 in più. Le terapie intensive sono cresciute di 650 unità.

In questa situazione le nuove restrizioni previste,  da liberale non le amo, sono dolorose ma purtroppo ancora necessarie.

Rispetto al Conte2 il governo Draghi ha approccio, modalità e anche contenuti diversi.

Addio a Dpcm, videoshow serali, alle bozze di Casalino e ai provvedimenti approvati a poche ore prima dell’entrata in vigore. Cambia la comunicazione pubblica: basta compassione paternalistica e retorica di circostanza.

Velocizzare sui vaccini, “prima emergenza economica del paese”, è l’unica via d’uscita dalla pandemia. Questa è la priorità di Draghi. In questo mese Fabrizio Curcio ha sostituito Borrelli alla Protezione Civile a cui torna la responsabilità dell’emergenza sanitaria. Via Arcuri e dentro Figliuolo e la logistica dell’Esercito con la sfida di far vaccinare 500mila italiani al giorno.

Non abbiamo mai avuto un Piano Vaccini degno di questo nome.

In queste settimane sono nati 1.700 hub vaccinali. Non sono le primule, al costo circa di 400 mila euro per ciascuna, una in ogni capoluogo di regione. Ci sono invece le tensostrutture della Croce Rossa, dell’Esercito, della Protezione Civile.

Il Presidente del Consiglio ha chiesto al Cts di semplificare i suoi criteri (dopo un anno è possibile in effetti trovare qualcosa di meno complesso di 21 indicatori), di scegliere quelli più realistici e immediati. Ne sono rimasti tre, in sostanza:

1. Rt;

2. Indice di contagio con l’asticella fissata a 250 ogni centomila abitanti;

3. Ospedalizzazione e ricoveri nelle terapie intensive.

Ne è stato scelto uno - 250 su 100 mila nei sette giorni - per far scattare automaticamente l’ingresso in fascia rossa.

L’altra faccia della discontinuità Draghi sono le misure economiche.

Il premier ha accolto la proposta delle ministre Elena Bonetti e Maria Stella Gelmini di stanziare da subito 290 milioni per congedi parentali dal primo gennaio al 30 giugno e bonus baby sitter per autonomi, medici e forze dell'ordine. E poi c’è il Decreto Sostegni (no Ristori) da 32 miliardi che andrà in Cdm la prossima settimana e una richiesta di un nuovo scostamenti di bilancio. Le misure vanno dal prolungamento della cig al finanziamento di nuovi strumenti di contrasto alla povertà (si torna a parlare di Rei) per sostenere “i nuovi poveri” fino a contributi “più semplici e immediati per autonomi e partite Iva”. Saranno superati, finalmente, i codici Ateco e si procederà sulla base del fatturato annuale.

Sarà ancora dura, ancora difficile ma almeno c’è un progetto, una visione e delle scadenze. Dopo aver navigato a vista per un anno.

Condividi su:

Seguici su Facebook