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DUBBI SULLA PANDEMIA IN MOLISE: FORZA NUOVA SCRIVE A TOMA

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All’Attenzione dell’Ill.mo Presidente della Regione Molise Dott. Donato TOMA

All’Attenzione di TUTTI I Sindaci dei Comuni Molisani

Oggetto: lettera aperta su dubbi, paure e perplessità sull’attuale crisi sanitaria

Durante questo periodo nefasto, che sta affliggendo la Nostra Regione, e in particolar modo la zona di Termoli e dintorni, serpeggia nei cittadini, oltre che rabbia e sgomento, un alone di dubbio e paura dovuto al diffondersi della pandemia in corso, e soprattutto dalla carenza di informazioni chiare e dettagliate su un nemico tanto aggressivo quanto subdolo.

Residente in Guglionesi, comune particolarmente colpito, non tanto per il numero dei decessi che purtroppo sono in continuo aggiornamento, ma soprattutto da recenti dipartite riguardanti cittadini non proprio anziani se non addirittura giovani, nonché persone che non parrebbero essere affette da patologie pregresse importanti. Questo andamento è purtroppo molto simile alla prima ondata dell’epidemia che ad inizio 2020 ha terrorizzato il mondo intero. Appunto questa similitudine, lascia perplessità in quanto fino a Giugno si sapeva ben poco del Covid 19 e di conseguenza la maggior parte dei medici brancolavano nel buio, impotenti nei confronti di un nemico sconosciuto e impossibilitati a capire, causa la scellerata scelta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (in seguito, OMS) di “consigliare” ai governi reggenti, che purtroppo hanno eseguito alla lettera, di non eseguire Autopsie, e addirittura di cremare i corpi dei deceduti.

Ad oggi, la curva dei decessi “dovrebbe”, per lo meno, appiattirsi per quanto riguarda gli individui più giovani e/o comunque nei riguardi di coloro che non siano affetti da patologie pregresse di rilievo. Infatti secondo dei dati pubblicati da “epicentro.iss.it” al 27 Gennaio 2021, dei 234 decessi dall’inizio della pandemia riguardanti persone in Italia con meno di 40 anni, solo 87 non presentavano problematiche di importanza rilevante. Situazione ben diversa dalla prima ondata pandemica, quando i decessi, causa scarsa conoscenza del virus e della sua azione sull’organismo umano, riguardavano un’età media non distante ma comunque più bassa degli attuali 85 anni. Gli accadimenti recenti, hanno dato inizio (e come biasimare…) a “chiacchiericci” e vari passaparola, racconti, ipotesi etcc … dove spesso si nominano i “famigerati” ventilatori polmonari. Si fa molta fatica da parte di noi cittadini, capire se queste notizie possano corrispondere a verità, anche perché come “spesso accade”, i parenti dei ricoverati Covid, non hanno accesso alle strutture ospedaliere e devono accontentarsi di fugaci colloqui telefonici con il personale medico.

Altre difficoltà arrivano dai forti contrasti e divergenze d’opinione tra vari medici italiani e stranieri nei riguardi dell’operato e del protocollo OMS, a partire dalla protesta per i ritardi sulla ricerca , causato dalla mancata autorizzazione ad eseguire autopsie , che continua con le attuali limitazioni sulla libertà d’azione degli anatomopatologi , fino ad arrivare ai risultati necroscopici che “parrebbero” evidenziare ustioni degli alveoli polmonari causati dall’ossigeno puro mandato ad una certa pressione tramite la ventilazione profonda, favorendo la formazione di “trombo embolie” che hanno portato al decesso della maggior parte dei pazienti. Infatti, “mi sembra di aver inteso”, nel seguire varie dichiarazioni di medici presenti sui Media, che tale pratica è e dovrebbe essere in disuso, nonostante parrebbe essere ancora presente nelle linee guida e protocolli da seguire, diramato da vari governi sotto indicazione OMS.

Si chiede quindi alla SV di fare finalmente luce sulle procedure adottate nelle Nostre strutture ospedaliere:

- Se viene praticata ai soggetti Covid la così detta “Ventilazione Forzata”

- Sul contenuto delle “Linee Guida e Protocollo” da seguire, diramate dal Governo e dall’OMS - Opinione medico professionale sui risultati delle varie Autopsie effettuate sul territorio nazionale e non, e sulla plausibilità delle conclusioni raggiunte dai vari ricercatori compreso le nuove terapie adottate successivamente alle analisi necroscopiche. -

Se sia vero che i Medici Molisani sono impossibilitati ad eseguire le Autopsie sui deceduti Covid o sospetti tali, in quanto Oms e Governo “SCORAGGIANO” incomprensibilmente, qualsiasi iniziativa di ricerca e studio imponendo LIMITI e PICCHETTI a volte insormontabili per la maggior parte dei plessi ospedalieri.

Si precisa che la presente lettera aperta, non ha né tono né un fine accusatorio nei confronti della Regione Molise e delle strutture ospedaliere che ospita, tantomeno nei confronti dei medici che operano sul territorio, ma intende solo ed esclusivamente chiarire dubbi e perplessità che non fanno altro che amplificare paura e disperazione nei cittadini già tormentati dalla situazione pandemica in atto. Inoltre si fa presente che il sottoscritto, non è un medico e non intende dare nessuna indicazione terapeutica ne diagnostica, ma semplicemente si attiene alle moltitudini di informazioni diramate dai media cercando di ricomporle il più correttamente possibile, in base alle proprie conoscenze e capacità. Di conseguenza, palesa pubblicamente i propri dubbi, che probabilmente condivide anche il resto dei cittadini, con la speranza di avere risposte chiare ed esaurienti da persone qualificate, che rendano per quanto possibile, più sereno il cammino verso un ritorno alla normalità.

 

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