E' di ieri la notizia che il Governo Draghi non avrà solo un' opposzione alla sua destra (ossia Fratelli d' Italia della Meloni), ma anche un' opposizione alla sua sinistra (ossia Sinistra Italiana di Fratoianni).
Abbiamo sentito in merito Claudio Di Vincenzo, che di Sinistra italiana è il segretario nel vastese
Segretario cosa pensa del costituendo ministero per la transizione ecologica?
Il ministero della transizione ecologica è stato uno specchietto per ...i polli.
Se questo ministero fantasma non ha infrastrutture,trasporti, mobilità ,sviluppo economico,oltre all'ambiente,che transizione potrà fare?
Le trivellazioni,i gasdotti,Tav,ponte sullo stretto ecc. sono rimasti a ministeri i cui ministri tutto sono fuorché "transizionanti.
Sono contento che il mio partito abbia deciso di votare contro il Governo Draghi e quindi di stare all’ opposizione
Cosa farete alle imminenti elezioni di Vasto?
A Vasto c'è bisogno di una decisa discontinuità di contenuti,di metodo e di persone.
Noi proponiamo un programma fortemente ambientalista , ecologico e sociale.
- salvaguardia di Punta derce evitando,per esempio,la variazione d' uso e l'aumento di volumetria dei casolari esistenti.
- abbattere tutte, dico tutte,le costruzioni abusive sul litorale.
- pista ciclabile libera da piccoli o grandi insediamenti commerciali.
- consumo del suolo zero.
- nelle mense pubbliche,al 100%, prodotti biologici a km. zero.
- energia pulita: pannelli solari su tutti gli edifici pubblici.
- monitoraggio perenne dell'aria e delle acque.
- gestione VERAMENTE pubblica di tutto il ciclo dell'acqua comprese quelle reflue da riutilizzare per l'agricoltura e le industrie.
- economia circolare dei rifiuti.
- impegno costante per una sanità territoriale e di base.
- collegamenti e rete con l'entroterra per un turismo
più ampio e sostenibile.
A tal proposito si possono creare possibilità di lavoro per disoccupati.
-riportare l'università a Vasto.
- stroncare il sistema clientelare,anche se più o meno legale,che è alla base dell'arretratezza sociale e culturale.
Tutto questo coinvolgendo,volta per volta, io cittadini attraverso lo strumento della Democrazia Partecipativa,da immettere nello statuto comunale,che comprenda, tra le altre cose,bilancio partecipato e vincolante, referendum sui vari temi ecc.
Con la democrazia partecipativa è più facile fare le scelte con relativo controllo ed evitare, così il famigerato clientelisismo.
Mi sembra ovvio che per fare questo necessita una forte e radicale discontinuità col passato,anche recente.