Ho letto che Amazon Web Services ha di fatto oscurato e inibito la piattaforma Social Parler a seguito di aver riscontrato statisticamente post di incitamento all'odio e alla violenza.
Sia chiaro, non sono un sovranista. Ma mi chiedo, con quale legittimità Amazon decida di negare la possibilità di parola alla comunità social di Parler? A me sembra, se non sono impazzito, che un ruolo di questo tipo spetti a uno stato di diritto, dato che, del resto, non possiamo considerare i social come in contesto estrinseco dalla comunità reale nel 2021.
Infatti, come in Popper, l'intolleranza dell'intollerante si realizza quando vi è il rifiuto delle argomentazioni razionali da parte dell'intollerante, cosa che, evidentemente, fa al caso di molti sovranisti presenti su Parler. Ma ciò che preoccupa è che la decisione di inibizione venga presa da Amazon. A me sembra, come in Foucault, che in nome della sicurezza si stia tentando di effettuare un controllo anche delle intenzioni, sicurezza e sorveglianza come ampiamente discusso in Sorvegliare e Punire con al metafora del Panopticon.
In seguito condivido un passo Popper:
"la tolleranza illimitata deve portare alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall’opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni. Ma dobbiamo proclamare il diritto di sopprimerle, se necessario, anche con la forza; perché può facilmente avvenire che esse non siano disposte a incontrarci a livello dell’argomentazione razionale, ma pretendano di ripudiare ogni argomentazione; esse possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all’argomentazione razionale, perché considerata ingannevole, e invitarli a rispondere agli argomenti con l’uso dei pugni o delle pistole. Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti. Dovremmo insomma proclamare che ogni movimento che predica l’intolleranza si pone fuori legge e dovremmo considerare come crimini l’incitamento all’intolleranza e alla persecuzione, allo stesso modo che consideriamo un crimine l’incitamento all’assassinio, al ratto o al ripristino del commercio degli schiavi".