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ORA È TUTTO IN CAPO A RENZI, MA PRESTO SCATTERANNO ALTRE VARIABILI... INCONTROLLABILI

L' editoriale di Ods

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Dopo l' ultima riunione  di maggioranza si è compreso che manca poco all' ora x. Ossia l' ora in cui si capirà se avremo ancora Giuseppe Conte al vertice del Governo italiano o se avremo un altro Gabinetto (sempre di centrosinistra), ma con un diverso presidente del Consiglio. O se, addirittura, avremo un presidente che non sia Conte ed una maggioranza che non sia di centrosinistra.

Qualunque sarà l' esito di quanto sta accadendo IN QUESTE ORE a Palazzo Chigi, possiamo dire che dipende da Matteo Renzi. 

Infatti, sarà lui a decidere se accettare l' ultima "apertura" fattagli da Conte sul Recovery, con annesso rimpasto, o farsi incolpare di una crisi in piena pandemia. Tuttavia l' ex sindaco di Firenze non sembra temere gli oblii post crisi di Bertinotti, Fini e Mastella, rei di essersi sfilati rispettivamente dal Prodi I, Berlusconi IV  e Prodi II. 

Renzi ha fondato Italia viva, perchè si aspettava di poter giocare al centro con il 10% di voti, invece i sondaggi lo danno al 3%, ma comunque questa cifra gli pare sufficiente per giocare comunque in un quadro politico sempre più frammentato e frammentario, soprattutto a sinistra. 

Infatti sarà sempre lui a decidere se alzare la posta e rivendicare ancora che Conte ceda la delega dei servizi segreti e che l' Italia attivi il Mes. Ma è chiaro che se continua con queste o altre richieste è perché vuole la crisi: il Mes è irricevibile dalle 5 Stelle. 

Una volta caduto il Governo se andare al terzo Governo Conte o se cambiare cavallo sarà sempre Renzi a deciderlo, perchè lui pensa di poter tirare la corda, essendo totalmente convinto che i 400 parlamentari che rimarranno senza seggio alle prossime elezioni (siamo passati da 1000 deputati e senatori a 600) vorranno evitare lo scioglimento delle Camere. 

La testa di Conte è il vero trofeo di Renzi, il quale si aspettava un maggior coinvolgimento da uno che fa ancora il premier grazie ai 2 Matteo: a Salvini per aver fatto cadere il Conte 1 e a Renzi per aver proposto il Conte 2. Peraltro, anche il Pd, in fondo in fondo, vuole un altro presidente del Consiglio, sia pure alla testa di un altro Governo giallorosso. Il punto è che l' unico che riesce a tenere  unito il Movimento 5 Stelle è Giuseppe Conte. Per questo, dopo la eventuale crisi di Governo entreranno in scena altre variabili: anzitutto i gruppi parlamentari, ma anche il presidente della Repubblica e l' establishement europeo.

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