C' era una volta Alcide De Gasperi, il quale concluse la sua carriera politica con il suo ottavo Governo, che durò solo 32 giorni, perché gli votarono contro gli alleati del Pri, senza i quali la Dc non aveva i numeri per governare.
Eppoi venne il Governo Pella, che restò in carica 155 giorni, quindi il I Governo Fanfani, che restò in carica 22 giorni. Segui il Governo Scelba, che durò 1 anno, 4 mesi e 22 giorni.
Andò meglio al successore Segni I, che restò in carica quasi due anni. Seguì il Governo Zoli, che con 408 giorni chiuse la seconda legislatura repubblicana .
Per carità di patria non elenco ciò che successe nella III legislatura, in cui non si alternarono solo i presidenti del Consiglio, ma anche le formule: si passò da Governi di centrosinistra (Dc-Psdi) a Governi di centrodestra (Dc Pli Pnm e Msi).
E così via di seguito per un trentennio: dovette arrivare Bettino Craxi nel 1983 per durare 4 anni, che per la I Repubblica fu un vero record.
Qualche anno dopo scomparsero i partiti del dopoguerra, eppure nella cosiddetta II Repubblica in 24 anni ('94 - 2018) si alternarono ben 10 presidenti del Consiglio di 14 Governi: Berlusconi I, Dini, Prodi I, D' Alema I e II, Amato II, Berlusconi II e III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. E si consideri che il secondo e terzo Berlusconi restarono in carica per l' intera legislatura, superando il precedente record di Craxi (Massimo D' Alema in un anno presiedette due Governi, mentre Prodi presidette 3 Governi in 4 anni).
Da quando è iniziata la III Repubblica (primavera 2018) sono passati 2 anni mezzo, ma ci sono già stati 2 Governi di colori opposti (5 Stelle - Lega e 5 Stelle - Pd/Iv/LeU) sia pure presieduti dallo stesso Conte. A breve ne nascerà un altro.
Come accadde nella II legislatura del 1953/1958 (in cui, come abbiamo visto, ci furono 6 presidenti del Consiglio) i Parlamenti resistono e durano quasi sempre per l' intero mandato, mentre i Governi e i premier cadono spesso e volentieri.
Continuano impetterriti: sfiducie, rimpasti, veti, dimissioni, crisi pilotate, convergenze parallele, appoggi esterni, non sfiducie, alternanze, alternative, governi tecnici, governi politici, governi balneari, monocolori, bipartiti, tripartiti, quadripartiti, pentapartiti, appoggi esterni.
Dal dopoguerra ad oggi sono passati 75 anni, sono cambiati tre partiti di maggioranza relativa (Dc, Forza Italia e 5 Stelle) eppure i Governi continuano ad essere deboli e cadere di continuo. Perché?
Siamo una Repubblica parlamentare con partiti diversi, ma che hanno gli stessi riti di mediazione ed autoconservazione, dovendo formare coalizioni con ali estremi ed alleati temporanei.
Infatti, De Gasperi dovette mediare con centristi e "professorini";
Moro dovette mediare con Nenni;
Andreotti dovette mediare con Berlinguer;
Craxi dovette mediare con De Mita;
Berlusconi dovette mediare con Bossi, prima, e Fini, poi;
Prodi dovette mediare con Bertinotti, prima, e Mastella, poi;
Renzi dovette mediare con Alfano;
Conte ha dovuto mediare con Salvini, prima, e deve mediare con Renzi adesso.
Ci piaccia o no, se continueremo a stare in una repubblica parlamentare continueremo ad avere le liturgie che da De Gasperi a Conte si ripetono da 75 anni.
Solo in una repubblica presidenziale come quella americana (dove capo dello Stato e capo di Governo coincidono) non ci sono Governi deboli ed instabili, perché è forte il presidente eletto con suffragio diretto, che media coi parlamentari su singole leggi e non sulla composizione della squadra. peraltro il presidente una volta eletto può cadere solo per impeachment.
Ma noi italiani siamo pronti ad avere un presidente come Donald Trump?