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IL PREMIO SAN VITALE DI QUEST’ ANNO HA “SCOVATO” ALCUNI GIOVANI TALENTI

ora proponiamo di creare la Rete dei giovani sansalvesi residenti in Italia ed all’ estero.

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Quest’ anno al Premio San Vitale abbiamo voluto dare un senso diverso: un altro senso. Non solo quello “classico” che riconosce e premia il merito di chi ha “sdoganato” il nome di questa Città oltre i suoi confini, come abbiamo tradizionalmente fatto: con grandi aziende diventate Spa, con banche del territorio allargatesi in Abruzzo e Molise, con editori che hanno creato reti nazionali, con bande che hanno suonato ovunque nel mondo e con persone e personalità che si sono comunque distinte nel corso degli ultimi tempi.

Quest’ anno abbiamo voluto, anche e soprattutto, “scovare” i nostri giovani talenti che stanno fuori da San Salvo, che si fanno apprezzare, ma che tuttavia rischiano di restare sconosciuti a noi (come comunità locale), facendoci perdere opportunità di crescita collettiva e di scambio virtuoso tra una mamma (la Città) e i suoi figli (i talenti che non abitano più a casa).

Per questa fondamentale ragione abbiamo premiato:

un giovane chef che sta lavorando a Bangkok, che ha partecipato a Master chef della Thailandia e che risponde al nome di Walter D’ Ambrosio,

un giovane manager che dirige un casinò on line in Asia, gestendo centinaia di suoi collaboratori e che risponde al nome di Angelo D’ Ascenzo,

un ragazzo plurilaureato in chimica, fisica ed ingegneria delle nanotecnologie di 27 anni, che sta facendo il dottorato di ricerca a Lione: Marco Natuzzi,

una ragazza laureata a Bologna, che aveva affidato la sua delusione a Concita Di Gregorio di Repubblica, ma che adesso sta facendo carriera in un’ affermata azienda francese di Parigi:  Wendy De Dominicis,

un giovane medico, specializzato in ortopedia della mano alla Sapienza di Roma, che ora lavora a Bruxelles, dove effettua delicate operazione chirurgiche:  Vitale Cilli,  

un giovane chef che ha aperto un ristorante in Spagna, diventando riferimento per i turisti sansalvesi a Barcellona: Gianluca Gabriele,

una ragazza che abita a Milano e fa la modella: Larisa Tafili,

due giovani che hanno creato un’ etichetta discografica a Milano dove vivono e lavorano con il nome di NiCe7: Cesare Marocco e Nicola Daniele,

un giovane ingegnere che occupa un posto dirigenziale alla Ferrari di Maranello: Marco D’ Ascenzo,

due donne volontarie che in oltre vent’ anni della loro vita hanno lottato contro l’abbandono degli animali ed hanno fatto adottare 1500 tra cani e gatti: Vitalina e Manuela Vicoli,

un uomo, che di mestiere fa il medico dentista, ma dedica il tempo libero alla ricerca storica, con cui ci sta aiutando a capire le nostre origini, anticipando quelle diffuse dalle teorie precedenti: Peppino Romondio,

un giovane ingegnere che da Castronovo di Sicilia (il cui patrono è San Vitale) è venuto a lavorare alla Tcm, dove si occupa della tecnologia 3D, con cui ha realizzato le 12 statuette donateci dai coniugi  Tambelli: Salvatore Pace.

Insomma, con questo Premio San Vitale siamo partiti da San Salvo per andare in Asia e “scovare” due talenti, passare per Francia, Spagna e Belgio e scovarne altri quattro, scendere lungo la penisola, a Milano, dove ne abbiamo “scovati” tre e a Bologna dove ce n’è un altro, arrivando (o tornando) nuovamente a San Salvo, dove abbiamo “scovato” l’opera meritoria in favore di questa comunità di due volontarie, di uno storico e di un non sansalvese (che però ha trovato un’ azienda nostra in cui affermare il suo di talento).

Cosa racconta questo giro del mondo ? Che qui e fuori di qui ci sono persone che non possono essere dimenticati: i loro frutti sono germogliati perché i semi erano stati piantati in un terreno fertile di valori positivi (il volontariato), di tenacia (che si rileva in tutti i premiati), di studio (perché le nostre Scuole non sono seconde a nessuno) e di storia (se è vero come è vero e come dice Peppino Romondio, che la nostra Città è contemporanea quanto meno ad Histonium).

E’ sufficiente limitarsi a questo tour, bello e gratificante, nell’ attesa di farne un altro fra un anno ? No, bisogna continuare ad intercettare coloro che lavorano fuori, censirli, dialogarci sui social, ma soprattutto creare un momento istituzionale in cui tornino e comprendano che San Salvo non li ha dimenticati. A breve formuleremo una nostra proposta per la Rete dei giovani sansalvesi residenti in Italia ed all’ estero.

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