Non smentisce di certo la sua vena battagliera Stefano Moretti. Che il 30 dicembre ha depositato presso la stazione dei carabinieri di Vasto una querela contro il Consiglio dei ministri ed il presidente Giuseppe Conte per supposta violazione degli artt. 287 e 605 del codice penale italiano.
In pratica Moretti, consigliere comunale di Monteodorisio e presidente dell' Osservatorio antimafia, accusa il Governo di aver usurpato un potere che non era il suo, con cui ci avrebbe sottratto la nostra libertà personale, costituzionalmente garantita. Reati per i quali il codice prevede pene per un massimo di quindici anni (l' usurpazione) e otto anni (il sequestro).
Con l' avv. Marco Mori del Foro di Genova, che lo segue, Moretti ritiene che il Governo non poteva gestire la pandemia coi DPCM, ma avrebbe dovuto avvalersi dei Decreti legge ovvero a limite di atti delegati dal Parlamento.
Moretti ed il suo legale ritengono che sarebbero stati usati i Dpcm di proposito, perché essi (essendo atti amministrativi) non possono essere impugnati davanti alla Corte costituzionale, ma al Tar ed in tal modo le nostre violazioni sono amministrative come pure quelle del Governo. Salvo che appunto la Magistratura non ravvisi i due gravi reati ipotizzati nella querela.