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CI VORREBBE UN GOVERNO DI LARGHE INTESE

L' editoriale di Ods

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Volutamente non ho scritto che ci vuole adesso un Governo di Larghe intese, perché ora come ora esso non potrebbe che essere presieduto da Mario Draghi, che è come dire Mario Monti al quadrato.

Un Governo di Larghe intese dovrebbe essere insediato, ma solo dopo le prossime elezioni, le quali dovrebbero  sancire un nuovo quadro politico ed il Governo delle larghe intese dovrebbe essere composto sulla base dei risultati elettorali. Ossia con un premier politico espresso dal partito di maggioranza relativa (come De Gasperi fu espresso dalla Dc nel '46) e con l' attribuzione dei ministeri secondo i voti avuti e non secondo lo schema destra-sinistra della fallimentare seconda repubblica.

Il I Governo presieduto da De Gasperi aveva come vice presidente del Consiglio Pietro Nenni  (capo del Psiup, allora secondo partito) e come Guardasigilli Palmiro Togliatti (capo del Pci, allora terzo partito). In quel Governo, i leader di tutti i partiti guidavano i ministeri e quindi la compagine ministeriale era autorevolissima.

Il fatto che personalita diversissime come De Gasperi, Nenni e Togliatti fossero colleghi di Governo non ha impedito loro successivamente di assolvere a ruoli diversi (maggioranza-opposizione), ma ha parimenti consentito ai partiti di porre le basi per la ricostruzione post bellica.

Oggi c' è da fare una ricostruzione post pandemia (col Pil uguale a quello dell' ultima guerra) e la devono fare i politici (non i tecnici!) in quanto emanazione ed espressione diretta del popolo. Con un Governo di Larghe intese composto da politici e presieduto da un politico si otterrebbe anche una reciproca legittimazione, che è ciò che è mancato alla  seconda repubblica. Nella quale per la sinistra Berlusconi era un delinquente e per la destra D' Alema era un affamatore di popolo.

Non può continuare cosi: Salvini non può essere considerato razzista e la Meloni fascista, come pure Zingaretti non può essere considerato il fratello di Montalbano e Di Maio un bibitaro, perché tutti costoro vengono legittimati dal popolo, che li vota (IN MASSA) e quindi si devono reciprocamente riconoscere. 

Tutto questo sarà reso possibile solo se tutti i leader saranno colleghi allo stesso tempo e nello stesso Gabinetto di Governo. 

A mio modesto parere, per arrivare ad un Governo di Larghe intese che avii davvero la ricostruzione del Paese con reciproca legittimazione di destra e sinistra bisognerebbe: 

1) non far cadere Conte per eleggere Draghi. Se cade Conte si dovrebbe tornare al voto;

2) eleggere insieme un capo dello Stato fuori dai giochi e che non sia di parte come lo furono Scalfaro e Napolitano (per capirci il prossimo Capo dello Stato dovrebbe essere eletto con lo stesso spirito con cui l' Assemblea costituente elesse Enrico De Nicola a capo provvisorio dello Stato);

3) darsele di santa ragione in campagna elettorale, ma sapendo che la legislatura successiva sarà comunque costituente, in cui le forze costituzionali  dovranno dare vita ad un Governo politico di Larghe intese presieduto dal Capo del primo partito e vice presieduto dal capo del secondo partito. 

Ricostruita l' Italia, si dovrebbe tornare alla normale dialettica centrodestra v/ centrosinistra, possibilmente dopo aver fatto le Riforme costituzionali per trasformare la Repubblica in presidenziale o quanto meno semipresidenziale. 

Ps è probabile che questo auspicio resti tale, perché Lega e Fdi, che sono in vantaggio (elettoralmente), pensano che non conviene loro regalare pezzi di potere a Pd e M5S. Ma è probabile che se non sarà applicato questo quadro, pur vincendo le prossime elezioni Salvini e Meloni, non riusciranno a governare, perché avranno contro l' Europa, il mainstream mediatico, la magistratura e soprattutto il nuovo presidente della Repubblica che Pd - M5S cercheranno di eleggere da soli proprio per condizionare il (probabile) prossimo Governo di centrodestra.

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