Venerdì 7 agosto alle ore 17.00, presso Piazza Benicarlò, a Cupello, si terrà la cerimonia di inaugurazione della Scalinata della Legalità “Liberi di scegliere”. L’opera artistica è stata realizzata dalla Scuola dell’Infanzia Paritaria Parrocchiale di Cupello e restituita alla cittadinanza, con il patrocinio del Comune di Cupello, quale progetto di riqualificazione di uno spazio pubblico che nel tempo è stato oggetto di atti vandalici, oltre che essere quotidianamente luogo di manifesta illegalità.
“La nostra scuola, tesserata con ‘Libera’, associazione nomi e numeri contro le mafie, presidio di Chieti Attilio Romanò, - spiega la coordinatrice pedagogica Angela Di Fabio - è da sempre impegnata attivamente in percorsi di cittadinanza attiva partecipata e consapevole. L’obiettivo è sensibilizzare alla costruzione di una società libera da ogni forma di illegalità, di impegno a favore della giustizia sociale, di ricerca della verità, di tutela dei diritti, all’altezza dello spirito e della speranza della nostra Costituzione. Durante l’A.S. 2019/2020, la scuola ha aderito con il progetto “Regoliamoci” alla proposta educativa ‘Verso la XXV Giornata della Memoria e dell’Impegno’ di Libera Presidio di Chieti Attilio Romanò, Prefettura di Chieti e Arma dei Carabinieri, in rete per un percorso comune uniti dall’impegno per la memoria viva.”
“Seguendo il monito del magistrato Giovanni Falcone ‘Possiamo sempre fare qualcosa’, - prosegue Di Fabio - abbiamo deciso di impegnarci attivamente nel realizzare quest’opera di street art. La scalinata della legalità nasce per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie, affinché la memoria si trasformi in impegno collettivo. Ai ragazzi che la utilizzano quotidianamente quale luogo di ritrovo, chiederemo di preservarla con cura. Chiederemo di essere consapevoli che la mafia può essere sconfitta grazie all’impegno di ciascuno di noi, attraverso le scelte quotidiane che possiamo realizzare se solo abbiamo scelto da che parte stare.”
“In occasione della cerimonia di inaugurazione, - sottolinea la coordinatrice pedagogica - avremo il piacere di poter avere la testimonianza diretta di Pinuccio Fazio, in ricordo del figlio Michele Fazio, un ragazzo barese di quindici anni che amava la vita. Sognava di diventare un Carabiniere. Amava la musica, giocare a calcio con i suoi amici tra le strade di Bari Vecchia; era solare e coinvolgente, sempre pronto ad aiutare gli altri. La sua vita fu spezzata il 12 luglio del 2001, colpito per errore durante una sparatoria tra clan rivali. Il dolore che si trasforma in azione civica di giustizia, in una testimonianza forte e vera, che non ha il sapore della vendetta, ma del perdono che rende liberi. Un percorso di cura della memoria, - conclude di Fabio - un’esperienza emotiva carica di apprendimenti.”