«Dio, il mistero, si rende presente ora a me e a te in un volto umano: così è apparso Dio nel mondo», ma Egli vi entra nel modo come ogni uomo: attraverso una famiglia.
Il mistero del Natale è dunque in stretto rapporto con la famiglia, con ogni famiglia. Ecco perché nella I Domenica dopo Natale, celebriamo il mistero della S. Famiglia di Gesù di Nazareth e, nella sua luce, di ogni famiglia umana.
La famiglia è il luogo di rapporti dove in ogni istante si può ricominciare daccapo, dove ogni momento può restituire l'immagine vera che né l'errore, né l'offesa, né il dispetto possono determinare. Dopo cinque, dieci, dopo 30 anni si può ricominciare d’accapo.
In questo senso la famiglia è davvero una cosa bella, è la prima scuola dei valori umani, dove si impara il buon uso della libertà , sebbene sia indebolita e spezzata dalla nostra società . Aggiungo che tutto questo non basta. La famiglia è anche questo...Ho letto qualche tempo fa' nella rivista Tracce di Comunione e Liberazione una lettera di una mamma che ha tre figli naturali e uno in affido di 5 anni di nome Frank. Scrive csì: "Durante i primi tre mesi di permanenza con noi ho avuto qualche difficoltà ad accettarlo che non gli volevo bene come ai miei figli. L'affido è una sfida.
Ogni giorno sono costretta a fare un passo indietro rispetto a me stessa. Perché quando mi alzo, lo sguardo di Frank mi provoca rispetto alla realtà .
Perché lui mi sfida, sfida la ragione per cui lo tengo in casa mia tra le mie cose, i miei affetti, da come uso il mio tempo e i miei soldi per lui.
Mi rendo conto che in me non c'è un grande scopo umanitario, se voglio capire il perché, mi aggrappo ogni mattina e ogni momento della giornata in cui mi si annebbia il cuore di tristezza, mi aggrappo a questa frase: "Ciò che per noi sarebbe un limite, è destinato a diventare grande come lo sguardo della Madonna.
Maria capiva che il contenuto di ogni condizione umana sviluppa e realizza il disegno di un Altro". Queste parole sono l'esperienza che ogni giorno faccio del mio limite rispetto all'amore che non ho verso Frank e nello stesso istante l'orizzonte di un bene più grande che ho incontrato e che desidero si realizzi nella mia vita. Piegarsi al disegno di un altro, il suo sguardo, il suo capolavoro, non il mio; sapere di essere strumento, il mezzo cioè il pennello e i colori, mi fa amare il non amore, me lo fa incoraggiare. Nello stesso istante in cui imploro per me questo amore, la presenza di mio marito e dei miei amici sono la vernice che fa fissare i colori alla tela. Perché Dio ascolta le preghiere, non ne fa cadere una e mi fa vedere quello che vuole: Il cambiamento di me nel suo riconoscimento. È così Frank mi segue e diventa grande". Questa è la famiglia....Questa è la famiglia che si fa fare da Cristo Gesù nato per noi.