A distanza di otto giorni dal ritrovamento privo di vita di Antonio Lizzi, 69 anni pensionato, con le caviglie e i polsi legati nella sua abitazione in contrada Marracola a Monteodorisio, sono giunti in tarda mattinata da Roma i Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche.
Poco prima delle 13 sono stati tolti i sigilli all'area delimitata per accedere nella casa dove si è consumato il delitto dell'anziano che, vedovo da qualche anno, viveva da solo. Sopralluogo dello speciale reparto investigativo dell'immobile e delle pertinenze richiesto dal procuratore della Repubblica di Vasto Giampiero Di Florio al fine di dare un nome e un volto all'assassino che ha provocato la morte di Lizzi per "asfissia meccanica violenta da compressione toracica", come rilevato dall'autopsia eseguita a Chieti lo scorso 6 febbraio da Pietro Falco, responsabile del servizio di medicina legale dell'Asl.
I Carabinieri del Ris inizieranno le loro analisi cominciando dal Fiat Fiorino, parcheggiato in maniera anomala nel vialetto d'ingresso della casa dei campagna, utilizzato dal pensionato nei suoi quotidiani spostamenti.