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Le perplessità dei residenti a Montalfano per la centrale di biometano

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Il 30 giugno 2015 il Comune di Cupello è stato convocato in una conferenza di servizi a Pescara per la costruzione di una centrale di Biometano nel territorio di Montalfano. Il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune geometra Antenucci e il vicesindaco Fernando Travaglini hanno rappresentato il comune durante questa istruttoria.

Il progetto (per un valore di circa 6.000.000 di Euro) del biometano è stato presentato dalla Cupello Biomasse Acr A.R.L. ed è stato curato dalla Hoffenberg. L’attività di questa centrale è inquadrata come società agricola poiché utilizza (almeno in via teorica) esclusivamente scarti agricoli per la produzione di metano per autotrazione. Questi scarti sono: sorgo o tabacco energetico (che dovranno esere prodotti in loco), sottoprodotti della lavorazione ortofrutticola, refluo zootecnico, sansa denocciolata, bucce di patate e carciofi. Ogni anno occorrerebbero circa 66.000 tonnellate di questi prodotti. È questo un quantitativo enorme che lascia perplessi anche gli altri.

Allo stato attuale in Italia ci sono solo centrali biogas che producono gas per la produzione di energia elettrica. Non esistono ancora impianti biometano di questa portata. In Germania esistono 171 impianti di questo tipo ma di piccole dimensioni.

In base al progetto la centrale dovrà essere posizionata nei pressi del Fondovalle Treste dove vi sono anche civili abitazioni nel raggio di 500/1000 metri. Siccome uno degli aspetti più invasivi dell’impianto è il cosiddetto impatto odorigeno, i rappresentanti del Comune hanno chiesto di spostare l’impianto in una altra zona con maggiori distanze rispetto alle abitazioni. In fondo Cupello copre una zona di 40 chilometri e ci sono tantissimi posti dove non disturba nessuno. Per ben due giorni il responsabile tecnico ha cercato di individuare una soluzione alternativa. Durante la confererenza sembravano quasi disponibili a valutare l’ipotesi di spostare l’impianto altrove fino a oggi non hanno confermato questa disponibilità.

L’amministrazione comunale si è riservato di nominare un tecnico per una valutazione approfondita del progetto

Gli abitanti della contrada Montalfano hanno raccolto le firme per far spostare l’impianto. Uno dei responsabili del progetto ha commentato questo gesto in questi termini: “chi ha firmato quel documento vuole tornare ad andare in giro con i somarelli”. Il commentatore ignora che gli abitanti della contrada già convivono con un impianto di metano (la Stogit), un allevamento di maiali della Amadori e il Civeta.

Sabato 12 settembre ricorrerà la festa più importante di Montalfano (Madonna della Divina Provvidenza) ma i suoi abitanti la stanno vivendo con ansia proprio per questa spada di lama appesa su di loro.

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