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Poche le novità dal presidio Golden. «Con la riconversione abbiamo perso tutto»

Agostino Chieffo: «Non bastano i capannoni della Golden»

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GISSI - Tornare a manifestare, ma solo con una dimostrazione di forza e una massiccia presenza. È questa la novità principale che emerge dall'incontro di questa mattina in Val Sinello, davanti all'ex Golden Lady di Gissi

UNA PIETRA TOMBALE - Prima che i sindacati prendessero la parola, si è osservato un minuto di silenzio per la recente scomparsa del collega di sempre Nicola Porreca.
La linea di demarcazione con l'ulteriore abisso è sempre più vicina: a luglio altre 150 persone non avranno poù la copertura della mobilità. «Sembrerebbe - attacca Giuseppe Rucci (Filctem - Cgil) - che sulla vertenza abbiano messo una pietra tombale. Ma noi resteremo qui fino a quando non ci diranno esplicitamente "Signori, questa zona deve morire!"».

«C'è menefreghismo nel territorio - ha continuato - rispetto a questa vicenda. Basti pensare alle strade: per arrivare qui dall'autostrada ci vuole il cingolato, chi viene a investire?». Gli ultimi aggiornamenti sono quelli di due settimane fa, quando l'assessore regionale alle Attività produttive Giovanni Lolli ha dichiarato di non avere ancora nessuna manifestazione d'interesse scritta dall'azienda del gruppo automotive che sembrava dovesse insediarsi a breve.

Poi Rucci pone un serio interrogativo sul ruolo del territorio chietino. Mentre a Basciano la Golden ha ripreso le attività, qui nulla si muove. Ma non c'è solo l'azienda di Nerino Grassi nella disamina del sindacalista: «È un dato certificato: nella nostra provincia nessuna vertenza è stata risolta. Basti pensare al Cotir, al Mario Negri Sud, alla Sixty ecc. D'Alfonso venendo qui aveva creato aspettative, oggi la valutazione sul suo operato è fortemente negativa».

Infine una sottolineatura sulle interrogazioni parlamentari: «Non ci servono più né la solidarietà né le interrogazioni parlamentari. Servono solamente a qualche esponente politico per finire sui giornali, non hanno mai risolto nulla».

CHIEFFO: «NON BASTA SOLO IL CAPANNONE» - Riportare nuovamente la Golden al tavolo delle trattative e chiederle un impegno maggiore. È questa la linea di Agostino Chieffo, sindaco di Gissi. «L'impreditore dell'automotive è interessato - ha detto - ma sta facendo i conti sul progetto e ha bisogno di tempo. Sulla Regione il mio giudizio è un po' più positivo rispetto alla passata amministrazione di centrodestra; almeno il centrosinistra ci ha messo la faccia venendo qui. D'Alfonso deve avere un ruolo primario perché è l'unico che può riportare la Golden al tavolo».

Poi sui proprietari degli stabilimenti: «Grassi mette a disposizione i capannoni, ma non basta. In Abruzzo ci sono tantissimi capannoni vuoti. Sul piatto bisogna mettere qualcosa in più a favore degli ex Golden, anche perché con la fine della mobilità e con l'entrata in vigore del jobs act finirete tutti nello stesso "calderone"». 

Il sindaco di Scerni, Giuseppe Pomponio, ha rilanciato l'idea della manifestazione, ma insieme ai lavoratori coinvolti nelle altre vertenze e ai sindaci. 
Esclusa la possibilità di avere una proroga sulla mobilità.

A fine incontro, è amara la conclusione dei lavoratori «Con la firma per la riconversione abbiamo rinunciato a tutto».

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