16 tonnellate e mezzo di prodotti usati in agricoltura convenzionale e biologica/biodinamica in 133 esercizi commerciali e oltre 90 tonnellate di prodotti illeciti (per un valore di circa 7 milioni di euro). È il bilancio dell'operazione Mela stregata che la Guardia di Finanza di Cagliari ha effettuato in tutta Italia coinvolgendo anche la Provincia di Chieti.
L'indagine si è concentrata su negozi che hanno acquistato dalle società Icas s.r.l. (Milano) e d.i. Novas italia (Uta, Cagliari) e immesso sul mercato prodotti denominati 'corroboranti e preparati biodinamici' non conformi alla legislazione nazionale vigente e altamente pericolosi per la salute pubblica, quali insetticidi, fungicidi e nematocidi ottenuti da estratti vegetali e/o prodotti derivanti dalla specie Sophora flavescens.
I prodotti nocivi (scoperti nella prima parte dell'indagine), sia liquidi che solidi, contenenti il principio attivo matrina, erano spacciati per fertilizzanti e stoccati in due magazzini nelle province di Cagliari e Foggia. Dal primo filone l'inchiesta si è poi estesa su tutto il territorio nazionale arrivando anche in provincia di Chieti.
L'aspetto più preoccupante è che le indagini hanno accertato l’immissione sul mercato di ingenti quantitativi di prodotti sia liquidi che solidi destinati all’agricoltura convenzionale, biologica e biodinamica. La maggior parte di tale merce proviene dalla Cina e dall'India e non sono commerciabili sul territorio europeo e nazionale in quanto, esplicando azione neurotossica sono considerati pesticidi pericolosi per la salute pubblica, gli animali e l’ambiente e non risultano approvati e registrati secondo i rigorosi criteri della normativa europea e nazionale.