LENTELLA - Passata la piena restano i segni e i detriti lasciati dalla furia della acque. Nel tratto di confluenza tra i fiumi Trigno e Treste, in territorio di Lentella, oggi entrambi i corsi d'acqua hanno una portata ridotta ben lontana dalla piena impetuosa di solo due giorni fa.
Sulle rive e sul letto del fiume restano alberi e tronchi portati a valle da chissà quali comuni, i pezzi di asfalto delle strade inghiottite lungo il percorso e qualche rifiuto raccolto qua e là .
Guardando i rifiuti della zona forse si può scorgere qualche effetto positivo del passaggio della piena. Frigoriferi, calcinacci, eternit e vecchi mobili che erano stati scaricati a poca distanza dall'acqua (qui qualche esempio) oggi non ci sono più trascinati, spazzati verso il mare. Una sorta di contrappasso. Spesso i documenti lasciati distrattamente nella spazzatura ne indicano la provenienza dalla costa; la natura l'ha riportati indietro.
La vegetazione sotto lo sbarramento di captazione del Trigno ha 'intrappolato' buste e teli di plastica che ora, riflettendo la luce del sole, danno vita a uno scorcio 'spettrale'.
A parte i detriti, ora bisognerà mettere nuovamente in sicurezza la conduttura del metano 'disotterrata' dal Treste. Dalle foto è possibile vedere la breve distanza che intercorre tra il punto di massima erosione e la Statale 'Trignina'; il torrente ha scavato per due giorni consecutivi campi coltivati e una strada usata per raggiungere le colture mettendo a rischio anche la Statale (leggi). I precedenti lavori erano terminati nell'estate 2014, dopo che la piena del dicembre 2013 provocò danni simili, ma non equiparabili a quelli dell'ultima ondata di maltempo.