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Omicidio Battista, la mamma: «Mi interessa solo che non sia fatto niente a Mario»

Il ristorante a Nierstein ancora chiuso per permettere i rilievi

redazione
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VASTO - «La giustizia faccia il suo corso, ma il mio Domenico non me lo ridarà più nessuno. E non voglio che, adesso, qualcuno faccia del male anche al fratello, che è rimasto lassù, da solo, in Germania». Dopo due settimane dall'uccisione del primogenito, Domenico Battista il ristoratore originario di Lentella assassinato in Germania, la mamma Concetta è preoccupata per l'altro figlio. Mario gestiva insieme al fratello la pizzeria 'La Casa' a Nierstein, non lontano da Magonza dove tanti abruzzesi sono emigrati tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

«Ora – dice mamma Rosa, così la chiamano da sempre in famiglia e non Concetta, come all’anagrafe – m’interessa solo che sia tutelata la salute di Mario, di sua moglie Monika, dei suoi due bambini. Mario è ripartito da Vasto subito dopo il funerale, martedì scorso e, prima o poi, il ristorante lo dovrà riaprire, perché è lì che deve lavorare».

Il locale è ancora chiuso. Ci sono i sigilli della magistratura tedesca così come sulla Bmw di Domenico. La kriminal polizei deve terminare i rilievi: sulle vetrate e sulla porta ci sono ancora i fori dei proiettili, sparati dall’esterno e non è escluso che lo chef nato a Lentella fosse ancora dentro quando il killer lo ha crivellato di colpi.

La signora Battista l’altro ieri ha compiuto 71 anni: «Che giorno triste – si commuove – e dire che l’anno scorso Domenico era partito apposta per venirmi a far festa con un fascio di rose. Adesso sono io a portarle, le rose, sulla sua  tomba a Cupello»
Rosa ringrazia quelli che sono stati vicini a lei e ai suoi cari: «Dall’Italia, dalla Germania, dalla Francia – dice mentre mostra lettere e telegrammi – grazie agli amici del rione, ad Anna Maria e a tutti gli altri». A Magonza c’è un indiziato di omicidio in cella, un italiano di 36 anni: «Se è stato lui chissà se avrà mai il coraggio di confessare».

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