GISSI - Passa inesorabile il tempo per i lavoratori della ex Golden Lady di Gissi. Il vuoto lasciato dall'azienda fuggita in Serbia è ancora lì. Per oltre quaranta di loro (sui 380 che lavoravano nel sito al momento della chiusura) la settimana prossima scadrà la mobilità , poi c'è il nulla. È inopportuno ormai parlare di 'incertezza' nel futuro, perché una certezza c'è: quella dell'assenza di reddito per le famiglie rimaste 'a piedi'.
La fine degli ammortizzatori sociali coincide necessariamente con il triste anniversario del caos e delle lotte dell'estate 2013. Un anno fa, in questi giorni, la Silda (una delle aziende subentrate alla Golden nella fantomatica riconversione), pressata dai lavoratori che non percepivano lo stipendio da mesi, iniziava un tira e molla che portò l'11 luglio al licenziamento di massa delle 160 persone occupate.
Già il giorno dopo iniziavano i presidi a oltranza ai quali parteciparono anche gli sfortunati ex Golden passati per l'altra Cenerentola della riconversione, la New Trade. Seguirono 13 giorni di fortissima tensione. L'azienda a più riprese cercò di portare via i semilavorati (all'alba del 20 luglio si rischiò tantissimo con l'assalto con il camion del titolare) trovando la ferma opposizione dei lavoratori che trasferirono in Val Sinello la propria casa, giorno e notte, in difesa di quel materiale che doveva essere da garanzia alle mensilità arretrate.
Un luglio caldissimo dai continui colpi di scena con la New Trade che chiuse definitivamente i battenti con l'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze su presunti illeciti in materia di traffico e smaltimento di rifiuti.
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OGGI - Il vuoto lasciato da Nerino Grassi, secondo le ultime notizie su una presunta riconversione-bis, doveva essere in parte occupato dalla Adrilog, cooperativa che gestisce la logistica del gruppo Conad. Le indiscrezioni però si sono poi perse durante i mesi di fermo elettorale.
L'insediamento della Regione circa un mese dopo le elezioni non ha certamente favorito una svolta prima della scadenza della mobilità . L'appello dell'assessore provinciale Paolo Sisti a un nuovo tavolo ministeriale è caduto non è stato ancora raccolto.
A pagare sono i soliti noti: lavoratori e rispettive famiglie. In molti casi entrambi lavoravano alla Golden. In altri casi ancora il coniuge è alle prese con situazioni simili, come quella del gruppo Valsinello, della Canali o della Sider Vasto.
Nel ministero dello Sviluppo economico tutti sono ancora seduti saldamente al proprio posto, come Giampiero Castano, il funzionario a capo della struttura, che ha dato il via libera agli insediamenti di Silda e New Trade che hanno aggiunto macerie alle macerie. Ora è chiamato a trovare un'altra soluzione insieme alla stessa Wollo - società di reclutamento; alla missiva di Sisti per ora non ha risposto.
Nessun cenno ufficiale neanche dall'assessore alle Attività produttive (nonché vicepresidente) della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli. Se in qualche modo l'ente, in precedenza, era rappresentato dal sansalvese Nichi Argirò, ora si attende di sapere chi si farà carico della vertenza venendo a confrontarsi con gli ex dipendenti di Grassi (considerata la latitanza in Val Sinello di Giovanni Chiodi, si spererebbe in un cambio di passo).
Nel frattempo, lo stato d'animo generale è racchiuso nel pensiero di una lavoratrice che sul gruppo degli 'ex' scrive: «Tra qualche giorno scade per quaranta di noi la mobilità . Io sono terrorizzata, non oso pensare cosa succederà a tutte noi, alle nostre famiglie! Qui non si dorme più la notte. Il tempo stà per scadere e noi come andremo avanti??».
L'insopportabile sfregio all'occupazione del Vastese, a quanto pare, non ha colpevoli, ma solo vittime.