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Regionali e territorio abbandonato, infuria il dibattito Leone-Menna

«Presto inizierà il via-vai dei politici che chiedono il voto»

a cura della redazione
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Periodo di campagna elettorale per le prossime Regionali del 25 maggio, periodo di botta e risposta. Quello che vi proponiamo avviene tra il cittadino Daniele Leone, residente in uno dei piccoli comuni del Vastese interno, ed Eliana Menna candidata con l'IdV e originaria di Dogliola.

15 APRILE, DANIELE LEONE: «VIA VAI DI POLITICI» - È iniziata la campagna elettorale e con essa il via vai dei politici che ben presto saliranno nei nostri piccoli comuni  dell’alto Vastese a farci le solite vecchie promesse. Da cittadino mi chiedo: «Come è possibile che ad ogni tornata elettorale si candidano sempre gli stessi politici?».
Per carità, persone stimabili, capaci, persone perbene, che avranno anche dato lustro alla nostra regione, ma è giusto anche dare  spazio ad una nuova  generazione di politici. In politica c’è bisogno di giovani capaci, che si impegnino e affrontino le gravi emergenze che hanno colpito il territorio del Vastese, soprattutto i piccoli comuni dell’alto Vastese.
ll Vastese, questo lembo d’Abruzzo, in questi anni  è divenuto il Sud della Regione. Si sono tagliati i servizi sanitari, chiuse molte industrie e ridotti molti altri servizi pubblici ecc.
I cittadini del vastese hanno voglia di far ripartire un territorio che per troppo tempo è rimasto fermo e direi penalizzato. È giunto il momento che i giovani si  facciano carico dei numerosi problemi che attanagliano il nostro territorio e, se necessario (e lo è)  assumersi pubblicamente l’impegno a rinunciare ai rimborsi e a parte degli stipendi, ma soprattutto a ridurre i costi della politica, a tagliare gli stipendi dei Manager e tutti gli sprechi, dai porta-borsa, alle consulenze, le macchine blu, le sedi di rappresentanza ecc., inoltre devono impegnarsi a uscire immediatamente dall’abbraccio mortale del “piano di rientro” che sta danneggiando il nostro territorio.
Devono essere gli eletti al consiglio regionale a discutere dei bisogni della sanità sul nostro territorio. Mai come oggi c’è la necessità di avere un nuovo modello sanitario sul territorio, una nuova rete dell’emergenza ed un nuovo ruolo tra i piccoli ospedali e i grandi ospedali pubblici e questi con la sanità  convenzionata. Tra i cittadini c’è voglia di un modello sanitario moderno capace di dare risposte in termini di efficacia ed efficienza, un sistema capace di dare risposte certe sia ai cittadini che vivono nel Nord dell’Abruzzo fino ad arrivare ai cittadini che abitano nel Sud dell’Abruzzo, nell’alto Vastese.
Senza  rinnovamento e senza questi impegni importanti  sarà difficile convincere i  cittadini di Celenza sul Trigno, San Giovanni Lipioni, Torrebruna e Guardiabruna, Castelguidone, Scerni, Cupello, San Vito Chietino, Vasto Lanciano, Atessa, Gissi, Casoli, Guardiagrele, Ortona ecc.

16 APRILE, ELIANA MENNA: «INUTILE FAR ELEGGERE UN GRILLINO» - Rispondo a Daniele Leone di Celenza sul Trigno in merito al un suo intervento che sprona i giovani ad attivarsi per le prossime elezioni regionali a tutela del vastese che in questi anni – dice – è diventato il sud della Regione, con tagli ai servizi sanitari, chiusura di industrie, diminuzione dei servizi pubblici ecc.
Quello che dice è certamente vero, infatti da tempo sottolineo l’immobilismo della provincia e la cattiva politica regionale della Giunta Chiodi, più interessata al teramano che al vastese.
Le buone intenzioni di Leone rischiano, però, di produrre l’effetto opposto a quello desiderato. Nei prossimi anni in regione si giocheranno le partite più importanti dal punto di vista dei servizi pubblici, vedi DEF 2014 del Governo. Per questo è importante che il territorio elegga un proprio rappresentante che faccia parte della maggioranza e sia capace di incidere sulle scelte strategiche regionali. In altre parole, serve un un politico. In un momento così delicato eleggere un giovane solo perché giovane non serve a nessuno. Eleggere un grillino per fargli fare la minoranza in regione è la cosa assolutamente da evitare. Infatti Grillo, se vogliamo parlare seriamente, ha scarse possibilità di vincere alle elezioni regionali, dove la legge elettorale non prevede il ballottaggio (vedi Parma). Altra cosa sono le elezioni politiche.
Se il territorio perde l’occasione di avere un referente di maggioranza è molto probabile che ne subirà le conseguenze dal punto di vista dei servizi, in favore di altre parti della regione. E le “urla” dei consiglieri di minoranza serviranno a molto poco! Con la nuova legge elettorale verranno eletti solo cinque consiglieri di maggioranza in Provincia di Chieti e, considerando la forza elettorale di D’Alfonso, il centro sinistra ha moltissime possibilità di vittoria.
Celenza ha già visto venir meno alcuni servizi pubblici a causa dell’isolamento politico dell’amministrazione comunale rispetto alle altre istituzioni. Se Celenza vuole riprendere centralità per il bene dei propri cittadini deve attivarsi, oltre che con il cuore, anche con la testa. Chiudo con una provocazione: Leone conosce la storia politica dei candidati del territorio e le loro battaglie? Mi auguro di si! Altrimenti, il rischio è di votare e far votare a scatola chiusa o per fini diversi dal bene comune.

18 APRILE, DANIELE LEONE: «M5S REAZIONE DELLA GENTE STUFA» - Non mi stupiscono le dichiarazioni rilasciate dalla consigliera provinciale, candidata alle elezioni regionali Eliana  Menna che dice: «Celenza ha già visto venir meno alcuni servizi pubblici a causa dell’isolamento politico dell’amministrazione comunale rispetto alle altre istituzioni». Tuttavia però mi stupisce che i politici non abbiano ancora compreso il fenomeno delle liste civiche sorte in questi anni in tanti comuni dell’alto Vastese e dell’Abruzzo e si rifiutano di capire che il fenomeno “Grillo” non nasce perché un bel giorno un “pazzo” “ex comico” decide di scendere in campo e urlare a squarcia gola contro tutti i politici, facendo quello che la gran parte dei cittadini vorrebbe fare ma non osa perché non ne ha il potere.
Le liste civiche nascono dalla delusione dei cittadini nei confronti dei partiti tradizionali, nel constatare l’incapacità o la mancanza di volontà da parte di alcuni politici di fare l’interesse e il bene comune del territorio e nascono dall’amarezza di essere stati troppe volte traditi nelle proprie aspettative. Quanto dichiarato da Eliana Menna non fa che dimostrare che i partiti tradizionali e i politici penalizzano un comune e ne avvantaggiano un altro  non sulla base di dati, relazioni tecniche, progetti, prospettive future ecc., ma  per appartenenza e logica politica (servilismo? clientelismo?).
Sono proprio questi i comportamenti che fanno nascere nei cittadini la sfiducia verso i partiti tradizionali e verso i politici. Finalmente tra un mese torneremo a votare e potremo giudicare i politici che hanno operato  sul territorio ma anche quelli che si candidano. Mi si chiede se conosco i candidati e le loro battaglie. Io conosco quello che vedo e vedo una sanità abruzzese smantellata, ospedali chiusi (Gissi), posti letto dimezzati, paesini dell’alto Vastese privati di guardia medica, del pediatra e persino del medico di famiglia, vedo tagli ai trasporti pubblici, vedo fabbriche chiuse (Golden Lady) e vedo che ci è stato tolto quel poco che avevamo e  che funzionava.
Sono questi i “risultati” di quelle “battaglie”? In questi anni, attraverso i miei articoli ho raccontato le lotte di quei pochi  amministratori  che si sono impegnati per difendere il territorio dai  tagli, che hanno  cercato di non far diventare i piccoli comuni come “riserve indiane”, dove ben presto resteranno solo anziani.
Senza paura di essere smentito, ad oggi tra i pochi sindaci che ho visto lottare per il bene del territorio, c’è il sindaco Venosini, unico amministratore dell’alto Vastese che a dispetto dell’”isolamento politico”, ha presentato il ricorso al TAR contro la chiusura delle Guardie mediche, ha denunciato il taglio dei trasporti, che ha posto il problema del fiume Trigno e denunciato agli organi competenti il taglio del servizio pediatrico ecc., mentre molti politici non muovevano un dito contro chi decideva di privare il territorio dei servizi.

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