Partecipa a IlTrigno.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

A Carunchio presentazione del Piano d’Emergenza Comunale

Prevenzione in ricordo del terremoto aquilano

Condividi su:

CARUNCHIO - Alle ore 10:00 della mattinata del 6 Aprile 2014 (a cinque anni esatti dal terremoto aquilano, che espropriò 309 persone del valore della vita), a Carunchio, nelle sale comunali, la popolazione è accorsa per fare prevenzione.
Dopo una tragedia simile, che ha segnato l’Abruzzo, nonché la Nazione tutta, l’unico modo per onorare le vittime, è prevenire, per evitare che in futuro si possa dire “come quella volta, come quel 6 Aprile…”.
Atmosfera sobria, disincantata, evidentemente altera ed essenziale, come da descrizione.

Il Comune è uno spiraglio quadrato, che fa capolino, al centro delle due grandi tende blu della Protezione Civile, che lo fiancheggiano.
In una tenda, affissi ai muri, regnano sovrani i cartelloni e i decoupage realizzati dalle mani incantate dei bambini delle Scuole Elementari del paese, i quali, nonostante la loro età e il loro mondo di fiaba, hanno posto un accento realista sui lavori, proponendo didascalie volte al tema della prevenzione, descrivendo accuratamente lo stato d’emergenza in caso sismico e prestando la loro attenzione, vivida nelle foto, alla prova d’evacuazione svoltasi giovedì 3 Aprile presso l’edificio comunitario.
Nell’altra tenda, affissi alle pareti, i numeri d’emergenza in caso di allerta e allarme predominano nel lato sinistro e, nel lato destro, severi e solenni, si ritrovano copie dei quotidiani nazionali che, la mattina del 6 Aprile, titolavano le prime pagine, preludendo alla catastrofe.
I visitatori, dopo l’emozione che tradiva nelle tende, hanno dovuto riacquistare la giusta concentrazione, per entrare nel Comune.
Qui, dopo aver ascoltato le parole del presidente della Protezione Civile di Carunchio, Fausto Valentini (narratore delle vicende di soccorso agli aquilani sopravvissuti), la popolazione accorsa ha assistito alla consegna, a Barbara Cardinale e Davide D’Anniballe, di due attestati di riconoscimento per l’impegno protratto nella realizzazione del progetto, col ringraziamento alla Protezione Civile tutta, all'amministrazione comunale e alla popolazione giunta.
A ciò ha fatto seguito un emozionante momento di raccoglimento, in memoria delle vittime della tragedia e la parola è subito passata al sindaco Gianfranco D’Isabella, che si è dedicato totalmente all’esemplificazione del tema “prevenzione”, presentando il Piano Comunale d’emergenza in caso di rischio idrogeologico, rischio di incendio boschivo e, soprattutto, rischio sismico.

Si tratta di un piano d’emergenza dato in dotazione a qualunque amministrazione comunale (fatto proprio, ovviamente, in base alle esigenze territoriali), che consta di un inquadramento territoriale generale, della spiegazione dei livelli d’allerta, delle fasi d’emergenza e della puntuale narrazione delle zone carunchiesi morfologicamente a rischio.

Le fasi meglio analizzate (poiché essenziali, in caso di manifesta allerta), sono due: la fase di allarme (con priorità d’avviso alle scuole e agli edifici di vita associata) e la fase di emergenza (che entra nell’immaginario, quando il sisma è di magnitudo superiore a 3,5).
In caso di emergenza dichiarata, come spiega il sindaco, i cittadini tutti sono invitati a ritrovarsi in Largo Taverna (nella parte bassa del paese), poiché si tratta dell’unico luogo dal quale c’è la possibilità di un’emergenza più spedita, nonché del luogo nel quale è possibile un controllo della popolazione e degli eventuali assenti.
In caso di grave sisma, il paese sarà sgombrato e vi sarà l’allestimento del campo degli sfollati, nella zona adibita a  Campo Sportivo, poiché si tratta di una zona nella quale sono adiacenti il campo di calcio e la piscina comunale, muniti, entrambi, di aree con servizi igienici.
La spiegazione si è conclusa con un filmato (della durata di 5 minuti), che riassumeva le immagini più devastanti e catastrofiche del terremoto, nonché un filmato che rendeva tanto più palpabile la vicenda, invitando a prendere atto e precauzione della gravità del tutto.
Una mattinata intensa e ricca, una domenica ben spesa, una giornata diversa, a metà tra il ricordo volto al passato e il realismo protratto nel futuro.

Condividi su:

Seguici su Facebook