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Gli ex Golden Lady pronti ad alzare il livello della mobilitazione

Da non sottovalutare un nuovo impiego nel calzaturiero

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GISSI – «È l’ora di alzare l’asticella della mobilitazione». È il messaggio che arriva dal presidio di sabato scorso dei lavoratori della ex Golden Lady. A invitare a un salto di qualità della protesta è il presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.

La vertenza ristagna da tempo. Ai mesi caldi dell’estate scorsa è seguita la vicenda giudiziaria – conclusasi con il fallimento della Silda – che ha tenuto in ghiaccio le preoccupazioni per una nuova partenza del sito che tarda ad arrivare. L’impressione è che la vertenza Golden si sia arenata sugli scogli delle fibrillazioni del governo, delle vicende giudiziarie e delle elezioni regionali, scendendo sempre più giù nell’agenda. A luglio scadrà la mobilità per circa 50 persone; a quel punto l'unica soluzione sarà la mobilità in deroga.

L’unica azienda interessata al sito resta quella dei servizi e logistica che – a partire da agosto – impiegherebbe 80 lavoratori. Una nuova ipotesi, ancora allo stato embrionale, si starebbe facendo avanti. Nella parte di capannone ex Silda sono presenti ancora le linee di produzione di proprietà della MacSenior (società della provincia di Macerata). Per i sindacalisti Giuseppe Rucci, Arnaldo Schioppa e Franco Zerra non è da accantonare l’ipotesi di un nuovo impiego nel settore calzaturiero.
Per il proprietario dei macchinari sarebbe una spesa riportare a casa tutte le attrezzature e cercare nuovi acquirenti; a queste si deve aggiungere l’esperienza acquisita nel – seppur – travagliato anno di lavoro con la Silda. Insomma potrebbe esserci un’offerta da parte di un imprenditore interessato ai macchinari che produrrebbe scarpe antinfortunistica nello stabilimento una volta occupato dalla New Trade. La situazione che riguarda le linee produttive è stata illustrata da Agostino Chieffo, uno dei legali dei sindacati che si sta occupando della vertenza.
Gli ex lavoratori scottati dall’esperienza passata, però, hanno ribadito con forza la necessità di chiudere a un eventuale ritorno a Gissi di ognuno dei formatori che ruotavano intorno a Daniele Di Battista, titolare della Silda.

Quella di sabato è stata la prima uscita pubblica per il neoassessore al Lavoro della Provincia di Chieti, Paolo Sisti, che ha espresso la propria solidarietà ai lavoratori e ha assicurato - per ciò che è nelle sue possibilità - la piena disponibilità nella vertenza.

Gli ex dipendenti Golden continuano a chiedere di voler essere ricevuti dal presidente – ancora per poco – Gianni Chiodi, sempre assente in questi anni. I sindacati avevano invitato i vari protagonisti regionali della vicenda, ma nessuno è intervenuto. Il vicepresidente Alfredo Castiglione aveva già un altro appuntamento.
È chiaro che la presenza a Gissi di Chiodi & Co. non risolve la drammatica situazione lavorativa, ma il comportamento della Regione è ormai percepito come disinteresse totale nei confronti della sorte di un numero consistente di cittadini di questa parte d'Abruzzo.
I sindacati hanno rapportato tale lontananza al caso Electrolux: «In Fiuli la presidente Serracchiani ha chiesto fortemente le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico e un accordo si è poi trovato, qui c’è un colpevole silenzio».

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