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Bilancio Asl, Zavattaro non torna indietro e ai sindaci: «Ma volete i tagli o no?»

Il manager replica al Comitato ristretto. Sel chiede le dimissioni

a cura della redazione
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La bocciatura, da parte del Comitato ristretto dei sindaci del territorio, del bilancio di previsione 2014 della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, al centro dell’attenzione e della polemica.

Ad alimentarla, dopo il documento di contrarietà del comitato presieduto dal primo cittadino di Vasto Luciano Lapenna sulla base dei dubbi e dell’opposizione dei revisori dei conti, è lo stesso direttore generale chiamato in causa, Francesco Zavattaro. «Questa direzione generale – sottolinea il manager - ha presentato un bilancio di previsione che ha cercato di limitare i tagli a personale e servizi e, per questo, non ha ottenuto l’approvazione dell’organo di controllo. Ora il Comitato ristretto dei sindaci attacca la Asl facendo proprio e condividendo in pieno quel parere. Ciò è singolare - rimarca Zavattaro - dal momento che ogni giorno gli stessi sindaci ci accusano di fare fin troppi tagli».

Aggiunge ancora il direttore generale della Asl unica provinciale: «Dal Comitato ci saremmo aspettati, al contrario, maggiore supporto. Probabilmente i sindaci non hanno ben compreso il significato della non approvazione del bilancio da parte del Collegio sindacale, altrimenti avrebbero dovuto reagire in maniera esattamente contraria. Ripeto: se dovessi dare ragione a questo giudizio, dovrei fare un bilancio meno ottimistico e prevedere di spendere meno e tagliare di più. Al contrario, proprio perché non abbiamo una visione ragionieristica e abbiamo piena fiducia nei dati posti alla base delle nostre scelte, riteniamo di poter andare avanti tranquillamente con il documento che abbiamo adottato».

DA SEL LA RICHIESTA DI DIMISSIONI â€“ Relativamente alle bocciature del bilancio di revisori dei conti e Comitato ristretto dei sindaci, la federazione provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà chiede le dimissioni del manager Zavattaro. «Crediamo – si legge in una nota a firma del coordinatore provinciale Alessandro Cianci - che vi sia una precisa responsabilità del direttore generale rispetto a questa sonora bocciatura che non trova precedenti nella recente storia della sanità locale. Quest’ultima rappresenta, infatti, solo la formalizzazione di una fallimentare gestione della sanità pubblica che, giorno dopo giorno, sta privando i cittadini di essenziali presidi medici. Gli ospedali vengono privati di importanti reparti e l’entroterra è abbandonato a se stesso mentre i conti sanitari non tornano. Per questi motivi chiediamo formalmente le dimissioni del direttore generale ed una decisa inversione di marcia rispetto alle scelte di organizzazione della Sanità pubblica in Abruzzo».

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