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POLEMICA SUL FESTIVAL DEL CARCIOFO

L'AMMINISTRAZIONE DI CUPELLO RISPONDE ALL'OPPOSIZIONE

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Le critiche espresse contro il Festival del Carciofo, pervenute da Officina Cupello attraverso inopportuni comunicati, superano i confini di una legittima valutazione offrendo un ritratto distorto della manifestazione e quindi di tutta la nostra comunità. Un ritratto che sembra piuttosto essere il frutto non di persone che intendono amministrare un paese, ma che preferiscono assecondare chissà quale capriccio. Insistere su presunte "incongruenze" rispetto ad un evento di così grande importanza per Cupello appare un uso strumentale di dettagli amministrativi, senza considerare le complessità e le sfide che organizzare una simile iniziativa comporta. 
Il Festival del Carciofo è, tra l’altro, un’occasione attraverso la quale valorizzare il nostro patrimonio agroalimentare, segno identitario del territorio cupellese e risultato di un impegno corale tra Comitato, volontari, sostenitori e aziende del territorio. Sminuire il loro lavoro insinuando "impunità" o "negligenza" non è critica costruttiva, così come viene affermato, ma un vile attacco gratuito a chi si mette a disposizione per il bene della nostra comunità. 
Sono mesi che l’attività “politica” di Officina Cupello si concentra esclusivamente sul Festival del Carciofo attraverso una retorica di stampo accusatorio e provocatorio (da clima del terrore, che definiremmo piuttosto di imbarazzo), che regala, né di più né di meno, offese gratuite all’impegno di un’intera comunità (uffici comunali compresi) e che si allontana dallo spirito di collaborazione e dal rispetto per il bene comune che dovrebbe guidare ogni dialogo costruttivo, quello stesso dialogo che declamano con tanta ipocrisia, ma che invero non appartiene loro.
 
 
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